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Scuola. Flc Cgil e Rete degli studenti chiedono alla neoministra Fedeli discontinuità. Sul tavolo tanti dossier aperti

Il segretario nazionale della FLC Cgil: “auspichiamo da Valeria una forte discontinuità rispetto alle politiche del passato”

14/12/2016
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Il mondo della scuola, già in fibrillazione per effetto dei 1000 giorni devastanti della ministra Giannini, prende posizione netta nei confronti del governo Gentiloni e della neoministra Valeria Fedeli. La Flc Cgil, per mano del suo segretario nazionale Francesco Sinopoli, verga una nota nella quale chiede esplicitamente discontinuità rispetto alle iniziative legislative dirompenti e sbagliate della ministra precedente, unica ad essere stata sostituita da Gentiloni. Lo stesso fanno gli studenti dell’Unione degli universitari e della Rete, che accentuano, in particolare, la scarsità di risorse per il diritto allo studio.

Il segretario nazionale della FLC Cgil: “auspichiamo da Valeria una forte discontinuità rispetto alle politiche del passato”

“Il governo Gentiloni presenta, a nostro avviso, significativi tratti di continuità con l’esecutivo presieduto da Matteo Renzi, mentre è evidente che il voto del 4 dicembre ha pesato sulla decisione di cambiare il Mministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Del resto la bocciatura delle politiche del governo Renzi da parte degli elettori del mondo della conoscenza è netta e inequivocabile”, scrive in una nota Francesco Sinopoli, segretario generale della Federazione lavoratori della Conoscenza Cgil. “Per quanto concerne la nomina della senatrice Valeria Fedeli al Miur, alla quale vanno i nostri auguri di buon lavoro – prosegue Sinopoli – auspichiamo una forte discontinuità rispetto alle scelte adottate fino ad oggi. Innanzitutto, un ascolto autentico delle istanze delle lavoratrici e dei lavoratori che nelle istituzioni scolastiche, universitarie, nelle accademie artistiche e musicali e nei centri di ricerca, vivono quotidianamente”.

“I dossier sul tavolo del Miur – afferma ancora il segretario Flc – sono tanti e importanti: dal superamento della legge 107/15 sulla scuola, il cui fallimento è sotto gli occhi di tutti, all’assurdità delle cattedre Natta, dall’emergenza dei precari in tutti i settori della conoscenza, fino alla esiguità delle risorse per la ricerca e per il diritto allo studio, solo per citarne alcuni. È poi decisivo ristabilire corrette, stringenti ed efficaci relazioni sindacali, il cui banco di prova sarà il rinnovo dei contratti. La Flc Cgil, come sempre – conclude Sinopoli – valuterà nel merito tutte le politiche e le proposte del nuovo ministro”.

Elisa Marchetti, Unione degli studenti: “riaprire la discussione sulla legge di Bilancio”

“Tra i pochi cambiamenti della squadra di Governo troviamo quello alla guida del ministero dell’istruzione: auspichiamo che questo sia all’insegna di un cambio di direzione reale. Molti sono gli aspetti su cui è necessario intervenire, in discontinuità con l’operato degli ultimi governi. E’ innanzitutto fondamentale riaprire la discussione sulla legge di bilancio, che, se da un lato contiene misure positive come la no tax area e l’aumento del fondo statale per le borse di studio, necessita ancora di importanti revisioni su aspetti fortemente critici, primo tra tutti quello delle superborse”. Questo il commento di Elisa Marchetti, coordinatrice dell’Unione degli Universitari, rispetto alla formazione del nuovo governo, guidato da Paolo Gentiloni. “Gli aspetti sistemici su cui chiediamo al nuovo Ministro di intervenire sono molti – prosegue Marchetti – l’emergenza del sottofinanziamento sia delle università che del sistema del diritto allo studio, che si ripercuote nel calo costante di iscritti all’università; il superamento del sistema del numero chiuso; il coinvolgimento nella discussione delle lauree professionalizzanti”.

Gianmarco Manfreda, Rete degli studenti medi: “guardare criticamente gli aspetti negativi della Buona scuola”

Anche Giammarco Manfreda, coordinatore della Rete degli Studenti Medi, confida in un cambio di direzione: “Ieri le dichiarazioni del presidente uscente Matteo Renzi sugli errori della Buona Scuola, oggi la definitiva notizia dell’unica uscita dalla nuova squadra di governo di Stefania Giannini, che aveva fatto della Buona Scuola una battaglia fondamentale. Ci auguriamo che questo cambiamento al MIUR sia figlio della volontà di tracciare un percorso alternativo, caratterizzato da un maggior dialogo con gli studenti”.

Per Manfreda, temi fondamentali, sono la valutazione e il diritto allo studio. “Inoltre – prosegue il rappresentante della Rete – è necessario guardare con atteggiamento critico alcuni effetti negativi già evidenti dall’entrata in vigore della Buona Scuola, a partire dalla tanto discussa alternanza scuola-lavoro: bisogna approvare subito lo Statuto degli studenti e delle studentesse in alternanza e riaprire un confronto serio sul come rimette questa esperienza su binari giusti e formativi per gli studenti”.

Marchetti e Manfreda concludono: “Il nuovo Governo e il Ministro dell’Istruzione devono porsi chiare priorità, a partire dalla riapertura della discussione sui punti della legge di bilancio 2017 che abbiamo subito ritenuti critici. Il sistema di istruzione è al collasso ed è necessario tornare a investire seriamente, sapendo guardare in prospettiva, costruendo una progettualità e riportando scuola e università ad essere reali motori economici e sociali del Paese, cercando in questi luoghi risposte di sistema a problemi cruciali del nostro paese, come l’ascensore sociale bloccato e la difficile condizione giovanile. Per far sì che ciò sia possibile è necessario un coinvolgimento reale di tutte le parti sociali, a partire da noi studenti”.


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