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Scuola, Draghi: «Rivedere il calendario per recuperare il tempo perso»

La scuola una priorità del premier incaricato: l’obiettivo è ripartire a settembre senza incertezze, e senza cattedre scoperte

09/02/2021
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Corriere della sera

Valentina Santarpia

Il futuro governo dovrà «rimodulare il calendario scolastico» dell’anno in corso, per recuperare i «numerosi giorni persi». È quanto ha detto il presidente incaricato Mario Draghi ai gruppi parlamentari finora incontrati.

La pandemia ha pesato, il ragionamento di Draghi: il che non significa che non sia stata fatta scuola, ma che gli studenti hanno sicuramente perso molto tempo didatticamente importante, e che quindi bisognerà in primo luogo recuperare i mesi persi, e poi organizzarsi in anticipo perché a settembre la scuola riparta senza incertezze. Anzi, «che le cose siano in ordine», ha spiegato il deputato Alessandro Fusacchia (componente di Centro Democratico-Italiani in Europa) al termine del colloquio con Draghi.

«C’è un ragionamento da fare su come organizzare questo recupero di mesi persi. Draghi ha condiviso un primo ragionamento su cose strutturali, che hanno a che fare con il calendario scolastico per prepararsi per tempo a settembre dell’anno prossimo. E c’è un lavoro da fare in questi mesi per riprendere il prima possibile a fare scuola», aggiunge Fusacchia.

Il nodo delle cattedre scoperte

L’ex numero uno della Bce non ha spiegato come intenderebbe agire ma ha fatto capire che è possibile un prolungamento delle lezioni scolastiche oltre i termini previsti per recuperare quanto perso tra chiusure, didattica a distanza, distanza psicologica e fisica dalle scuola. «Se si tratta di un prolungamento moderato, lo si può anche prendere in considerazione. E’ chiaro che non si può pensare di far stare alunni e docenti a scuola tutta l’estate - ha detto il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli -. Tuttavia, per ora è prematuro parlarne. Faremo una valutazione quando i dettagli dell’ipotesi saranno chiari». L’idea di allungare il calendario fino alla fine di giugno era stata lanciata per la prima volta due mesi fa dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina che l’aveva però rinviata alle singole regioni a cui spetta la definizione del calendario scolastico. I sindacati avevano reagito sollevando la loro parte di dubbi.

Draghi non è entrato nel dettaglio delle proposte sulla scuola, ma secondo quanto riferito da fonti parlamentari al termine dei colloqui, avrebbe ricordato che a inizio anno scolastico c’erano migliaia di cattedre vacanti, una situazione cui va trovata una soluzione al più presto, avrebbe aggiunto l’ex numero uno della Bce. Quest’anno le cattedre scoperte a inizio anno erano almeno 50 mila, tra mancanza di professor abilitati, ritardi di aggiornamento delle graduatorie, professori fragili esonerati, ritardi nei concorsi.

Solo in autunno è partito il concorso straordinario — fermato e poi ripartito a gennaio — per stabilizzare i precari con più di 36 mesi di servizio, mentre i concorsi ordinari sono stati banditi e bloccati dall’epidemia.