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Scuola dell'infanzia e primaria, saltano i trasferimenti. Docenti infuriati con il Miur

Il ritardo attribuito a problemi del sistema informatico. I sindacati attaccano il ministero: "Troppi problemi, impossibile minimizzarli come mero intoppo tecnico". E tra due giorni via alla chiamata diretta degli insegnanti da parte dei capi d'istituto: previsto super-lavoro di presidi e segreterie

28/07/2016
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la Repubblica
Salvo Intravaia
Dopo un'intera notte di attesa, il Miur rompe gli indugi: i trasferimenti della scuola dell'infanzia e della primaria slittano. E i docenti si infuriano. I trasferimenti della scuola dell'infanzia e primaria erano previsti per il 26 luglio, quelli della media il 2 agosto e il 13 agosto i movimenti della scuola superiore. Ma fino a ieri notte, il sito del ministero era muto e nessuno riusciva a comprendere cosa stesse accadendo. Questa mattina il Miur è uscito con una nota. "Gli esiti della mobilità interprovinciale della scuola dell'infanzia sono stati diffusi nella mattinata di oggi. I docenti hanno ricevuto questa mattina la mail con la risposta rispetto alla loro richiesta. Le domande erano oltre 5mila. Entro dopodomani saranno diffusi gli esiti della scuola primaria. In questo caso le domande sono state oltre 32mila. Il ministero si scusa per il ritardo rispetto alle iniziali indicazioni per la pubblicazione". Nulla sui motivi del ritardo, attribuito alle difficoltà incontrate dal sistema informatico nella gestione contemporanea di migliaia di domande di trasferimento.

E sin dalla notte non sono mancati i commenti sui social degli interessati che hanno espresso tutto il loro disappunto per la "mancanza di rispetto" nei confronti di chi aspetta di conoscere il proprio destino. Per comprendere la complessa situazione è bene fare un passo indietro. Con la riforma della scuola i trasferimenti degli insegnanti non si svolgono più in un'unica soluzione, per ogni ordine di scuola. Per la prima volta il cervellone ministeriale che gestisce i movimenti degli insegnanti si cimenta con le novità introdotte dalla legge 107 del 2015. Una procedura più complessa del passato: ben quattro fasi di trasferimenti, A, B, C, D. Per grandi linee, la prima fase riguarda i vecchi assunti che continuano a richiedere il trasferimento in una o più scuole, ma solo all'interno della provincia in cui si trovano. Movimenti che si sono già svolti senza grossi intoppi e che hanno riguardato circa 100mila docenti.

Le altre tre fasi riguardano i nuovi assunti 2015/2016 col Piano straordinario previsto dalla Buona scuola e coloro che vogliono cambiare regione, circa 100mila insegnanti una parte dei quali andrà a finire negli ambiti territoriali a disposizione dei dirigenti scolastici per la chiamata diretta. I neoassunti che hanno potuto differire nel 2015/2016 il trasferimento di regione - 60mila circa - ora attendono la loro sede definitiva: uno dei 319 ambiti territoriali in cui è stato suddiviso il territorio nazionale per l'occasione. Con la quasi-certezza che dal Sud partiranno migliaia di docenti alla volta delle regioni padane. Ecco perché l'esito del trasferimento è atteso con così tanta trepidazione dai docenti interessati. E il ritardo di queste ore ha fatto saltare i nervi a più di un neoassunto.
 
E i sindacati criticano pesantemente il governo. "Da questa mattina - scrivono Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda - i sindacati stanno attendendo la consegna da parte del Miur degli elenchi relativi alla mobilità del personale docente di scuola dell'infanzia e non intendono lasciare il ministero fino a quando gli elenchi completi non saranno loro consegnati. I docenti interessati, che avrebbero dovuto ricevere una comunicazione personale via e-mail, si sono visti recapitare un messaggio senza alcuna indicazione della sede ottenuta. I movimenti della scuola primaria, nel frattempo, subiscono uno slittamento al 29 luglio, salvo ulteriori complicazioni".

Ma non solo: "La mancata pubblicazione, nei tempi previsti, dei trasferimenti e passaggi del personale docente di scuola primaria, insieme alle tantissime irregolarità che si stanno riscontrando in quelli della scuola dell'infanzia non possono essere minimizzati come mero intoppo tecnico". Perché in gioco ci sono "fattori importanti nella vita delle persone: dove andrò a lavorare? Dove dovrò risiedere? Che faccio con la famiglia?", attaccano i rappresentanti dei lavoratori. E tra due giorni parte la chiamata diretta dei presidi. Il 29 luglio, i capi d'istituto delle scuole primarie e dell'infanzia pubblicheranno sui siti della scuola gli avvisi con i requisiti dei docenti che intendono reclutare. Dallo stesso giorno e fino al 4 agosto i docenti dell'ambito in cui ricade la scuola potranno candidarsi allegando il proprio curriculum con le esperienze e i titoli maturati.

E entro il 18 agosto i presidi avranno il compito di vagliare i curriculum - che potranno anche essere 50/60, per la scuola elementare - eventualmente convocare per un colloquio i docenti "più interessanti" o contattare gli stessi attraverso Skype e infine proporre gli incarichi triennali ai docenti prescelti. Un superlavoro per le segreterie scolastiche e per i presidi costretti a fare gli straordinari estivi. Procedura che partirà con le
stesse modalità il 6 agosto per la scuola media e il 18 agosto per le scuole superiori che dovranno concludere il tutto entro il 26 agosto. Per ripetere tutte le operazioni dal primo settembre per i neoassunti del 2016/2017. E più d'uno intravede altri problemi all'orizzonte