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Scuola, concorso dei precari dopo l'estate I sindacati bocciano il piano del governo

Salta il quiz a crocette previsto a luglio. La maggioranza vacilla ma Azzolina insiste: "Per me l'intesa vale"

26/05/2020
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La Stampa

ALESSANDRO DI MATTEO
ROMA
L'accordo di maggioranza sui precari della scuola non piace ai sindacati, l'idea di assumere solo a tempo determinato chi è già nelle graduatorie mantenendo comunque un concorso in autunno viene bocciata dalle rappresentanze dei docenti e anche in Parlamento adesso l'intesa vacilla. La ministra Lucia Azzolina non intende riaprire la discussione e va in tv a dire che «l'accordo c'è e a me basta che la maggioranza si sia ricompattata».
Ma la verità è che i numeri rischiano di non esserci in commissione al Senato, dove si sta esaminando il "decreto scuola" e dove potrebbe essere determinante il dem Francesco Verducci. L'intesa bocciata dai sindacati infatti viene rimessa in discussione anche da una parte del Pd - quella che fa capo a Matteo Orfini e della quale fa parte appunto Verducci - e anche da Leu.
Già in mattinata i commenti dei sindacati erano stati negativi. I precari temono di restare fuori, con il concorso voluto da M5s, e i sindacati alzano le barricate. La Cgil, in particolare, fa sapere che continuerà la mobilitazione. Per Francesco Sinopoli, Flc-Cgil, «se l'obiettivo era risolvere il problema dell'apertura delle scuole a settembre garantendo un maggior numero di insegnanti, mi sembra clamorosamente fallito». E Pino Turi, Uil -scuola - ritiene che «rinviare per non decidere significa lasciare migliaia di precari in condizioni di incertezza». Un clima teso che, come spesso accade, produce anche un'ondata di insulti e attacchi sul web, in questo caso rivolti alla Azzolina, che riceve solidarietà bipartisan.
E il malumore dei sindacati arriva anche in Parlamento. Poco prima che la Azzolina parli al Tg de La7, Orfini avverte: «Suggerirei alla ministra di passare in Senato, oltre che in tv. Il presunto accordo è ancora lontano dall'essere raggiunto. Ma proprio molto lontano». Per il deputato Pd l'emendamento del governo al "decreto scuola" non va bene, o il governo riscrive il testo sui precari o resta l'emendamento Verducci e la maggioranza rischia di non avere i numeri in commissione. Nicola Fratoianni, Leu, al telefono conferma: «Ancora non ci siamo, l'accordo deve essere tradotto in una norma. Il principio generale individuato va bene, ma se non c'è un accordo restano i nostri emendamenti».
La Azzolina si mostra sicura, garantisce che «a settembre si torna in classe, si torna tra i banchi» e ripete che il concorso «verrà fatto dopo l'estate. Ci sarà una prova scritta che garantirà la qualità della nostra istruzione». Ma ieri sera, in Senato, ancora si trattava. Si vedrà oggi se l'intesa regge.