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Scuola, cinquemila supplenti senza stipendio in Emilia-Romagna: l'ira dei sindacati

Le testimonianze. Francesca, la bidella: "Ho lavorato da ottobre a dicembre, non mi hanno ancora pagata. Un incubo". Laura, insegnante precaria: "Non merito questo trattamento"

23/01/2016
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la Repubblica

Ilaria Venturi

Sono andati in Prefettura, stanchi di non ricevere risposte su un problema grave e denunciato da tempo: il mancato pagamento dei supplenti nelle scuole, bidelli e insegnanti. I Confederali della scuola a Bologna hanno ottenuto l'impegno da parte del prefetto vicario di convocare la Ragioneria di Stato e l'ufficio scolastico provinciale per sbloccare la situazione. "E fare in modo che non si ripeta più. Ogni anno ci sono tritardi, quest'anno è anche peggio, non si può andare avanti così", dichiara Francesca Ruocco, segretaria provinciale Flc-Cgil.

Sono cinquemila i supplenti precari in Emilia Romagna, stima il sindacato, in queste condizioni, tra ritardi e mancati pagamenti. E anche se il Ministero all'Istruzione ha sbloccato i pagamenti proprio in questi giorni, il problema non è ancora risolto. Almeno non per tutti. L'inghippo è tutto burocratico, la somma di più cose che non funzionano: il sistema informatico ministeriale, gli errori nelle segreterie delle scuole, spesso sotto organico, la mancanza di fondi. "E le persone sono costrette ad iter mortificanti: chiamano la Tesoreria, che li rimanda alla scuola che li rimanda alla tesoreria...- racconta Francesca Ruocco - poi arrivano da noi. E ricominciamo il giro".

La storia di Francesca: "Un incubo". Una supplenza dal 30 ottobre al 13 dicembre all'istituto comprensivo 21 di Bologna. Non ancora pagata. E siamo a fine gennaio. Francesca Plastina, collaboratrice scolastica, non ci vuole credere. E la sua situazione è quella di tanti altri, insegnanti e bidelli precari. "Quando ho accettato l'incarico mi avevano detto che non sarei stata pagata subito, ma non mi aspettavo tanto ritardo. E' un incubo. Con i soldi del mio lavoro mi devo mantenere, come tutti. Sembra assurdo doverlo ricordare". Quando Francesca ha scoperto, il 19 gennaio, di non essere stata pagata ha chiamato la Tesoreria e poi la scuola. "Aspettavo il pagamento come il pane. Niente da fare. La segreteria della scuola mi dice: tutto a posto". Invece non è così. Un errore nell'immissione del contratto nel sistema ha comportato il blocco. Ma la storia non finisce qui, Francesca chiama più volte e non ne viene a capo, mentre il suo pagamento nel computer centrale passa da "in lavorazione" a "non autorizzato". Un pasticcio del quale la scuola alla fine si scuserà. Ma il risultato è che la giovane bidella, 29 anni, è ancora senza quei soldi, circa 1700 euro. "Vengo da Roma ho accettato la supplenza per il punteggio, per lavorare. Ma così non riesco ad andare avanti". Bollette e affitti a fine mese, per chi viene da fuori Bologna, che non si riescono a pagare. Di qui la comprensibile rabbia dei supplenti precari. "La mia situazione è stata sbloccata dalla Cgil, solo con l'intervento di una sindacalista, ma lo stipendio ancora non ce l'ho".

La storia di Laura: "Non merito questo trattamento". "Nonostante io stia lavorando nello stesso istituto da ormai sei mesi come un'onesta lavoratrice, ad oggi ho ricevuto solo e sottolineo solo lo stipendio di settembre". E' la denuncia di Laura Zanichelli, un'insegnante precaria che, dopo otto anni vissuti da una scuola all'altra, da sei mesi insegna come supplente alle scuole medie di Reggio Emilia con un contratto a tempo determinato. Ora di pazienza non ne ha più: "Ho una figlia di due anni e mezzo e una casa da mantenere e non ho più voglia di aspettare i tempi e i sentimenti degli altri. Lavoro nella scuola da otto anni e non merito questo trattamento". A diffondere la sua testimonianza, con il suo consenso, è la Flc-Cgil di Reggio Emilia, che si è già attivata per tentare di risolvere una situazione che riguarda questa insegnante come tanti altri. "Nonostante le denunce pubbliche e le comunicazioni fatte al Prefetto di Reggio Emilia- spiega la segretaria della Flc Elvira Meglioli- continua il disagio nel mondo della scuola per gli insegnanti supplenti che non ricevono lo stipendio da mesi".

Appello alla Regione: intervenga. La vicenda

del mancato pagamento degli stipendi dei supplenti che "lavorano da mesi senza essere stati, alcuni di loro, mai pagati, è emblematica dell'attenzione e del rilievo che questo Governo riconosce all'istruzione e alla cultura". Ecco perché il consigliere regionale di L'altra Emilia-Romagna Piergiovanni Alleva annuncia che chiederà" alla giunta, con un'interrogazione, di farsi portavoce delle istanze dei supplenti al Governo e al ministero".


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