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Scuola, Azzolina manda i commissari a Milano: Bussetti non ha nominato i supplenti

Una task force per nominare d’ufficio i supplenti. Troppi ritardi con le graduatorie, la ministra contro il suo predecessore che ora è a capo dell’ufficio scolastico nel capoluogo lombardo

12/10/2020
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Corriere della sera

Federica Cavadini e Gianna Fregonara

A sentire la versione ufficiale del ministero dell’Istruzione si tratta di una task force arrivata a Milano per accelerare le nomine dei supplenti che nel capoluogo lombardo andavano troppo a rilento. In realtà è un commissariamento vero e proprio che ha per oggetto l’ufficio scolastico guidato dal predecessore della ministra Lucia Azzolina, il leghista Marco Bussetti. Da venerdì mattina alle 11 fino a ieri sera, prima nell’ufficio dei via Soderini, poi in un albergo vicino alla stazione, tre colleghe di Bussetti, Amanda Ferrario, già collaboratrice stretta dell’ex ministro e preside anche a Milano, Mariastella Fortunato, preside a Pescara, e Antonella Iunti di Perugia hanno passato al setaccio le graduatorie per le scuole di Milano e hanno inviato oltre 600 nomine ad altrettanti supplenti che questa mattina dovranno presentarsi ai presidi e poi, se tutte le carte sono in regola, in classe. Tutto risolto? «Il punto è che su Milano i numeri sono alti e le rinunce sono moltissime. È la tela di Penelope, non si va mai avanti — dice Augusta Celada, direttrice dell’Ufficio regionale —. In ogni caso la stima della chiusura era per mercoledì e sarebbe stata rispettata». Con lei e con Bussetti si schierano anche i sindacati che in una lettera alle più alte cariche dello Stato denunciano «l’incredibile commissariamento al posto dei ringraziamenti».

I prof in cattedra

A leggere i numeri che le tre commissarie hanno inviato a Roma da oggi nel capoluogo lombardo ci saranno tutti i professori di italiano alle medie (136), quelli di latino e greco alle superiori. Mancano però ancora 27 professori di italiano alle superiori, così come una parte di quelli di inglese (sono complete le altre lingue), di filosofia e di informatica perché le graduatorie dei supplenti sono già vuote e andranno riaperte nei prossimi giorni. Quello che con questa mossa Azzolina contesta a Bussetti è di non aver organizzato bene il lavoro e di aver reso impossibile ai funzionari di procedere rapidamente alle nomine. Una specie di «sabotaggio politico», dicono le malelingue, contro cui la ministra ha voluto intervenire. Una volta riordinato il lavoro, le cose dovrebbero filare meglio, confermano le tre inviate del Miur, che hanno «lavorato molto bene» con funzionari dell’ufficio scolastico.

La guerra dei numeri

Ma il malumore a via Soderini non si placa: «La situazione era già sotto controllo, non c’erano le condizioni per mandare gli ispettori a Milano, è stata un’azione strumentale, a fini politici - spiega Massimiliano Sambruna, segretario della Cisl scuola a Milano -. Le nomine sono in corso anche in altre province: non si capisce perché questo intervento solo qui. I ritardi poi nascono dalla scelta del ministero di fare le graduatorie in piena estate». Nella lettera i lavoratori del provveditorato scrivono: «L’amara sorpresa del commissariamento arriva dopo aver profuso il massimo sforzo per pubblicare una graduatoria di 112.000 candidati, che non ha precedenti: la provincia di Milano ha ricevuto un numero enorme di domande, quasi quante quelle di tutte la regione Veneto che ha gestito complessivamente circa 120.000 candidature». Venerdì, l’Ufficio regionale aveva completato il monitoraggio: «In Lombardia sono stati assegnati 26.042 posti di supplenza, il 70% del fabbisogno. - si legge nel bollettino dell’Usr - L’assegnazione del restante 30% sarà completato entro la prossima settimana. A Milano è stato coperto il 50% con 6.077 assegnazioni. La procedura è stata ovunque rallentata anche a causa delle numerose rinunce». La previsione era e resta «la chiusura delle nomine per mercoledì».


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