Scuola, Ascani: "Ingressi a gruppi ogni 15 minuti? Impossibile"
La sottosegretaria all'Istruzione: "Certo che un minimo di scaglionamento di sarà, ma nei complessi più grandi si rischia di far entrare gli ultimi a ridosso dell'orario di uscita". Tre gli scenari per la ripartenza a settembre
Gli studenti non potranno entrare e uscire tutti insieme per evitare assembramenti, ma non si entrerà a scuola a gruppi e ogni 15 minuti. Perché "un minimo di scaglionamento ci sarà, ma non ogni quarto d'ora altrimenti nei plessi più grandi si rischia di far entrare gli ultimi studenti a ridosso dell'orario di uscita". Lo dice chiaramente la sottosegretaria all'Istruzione Anna Ascani, parlando a Radio 24 per commentare la bozza del ministero dell'Istruzione sulla ripartenza a settembre sottoposta ai sindacati. Un piano di sicurezza per il ritorno in classe, che coinvolge la scuola dell'infanzia ed elementari, fino alle medie e ai licei. "Prime tracce", che lasciano aperta anche la possibilità di misurare la febbre agli alunni su base volontaria per gli studenti.Solo tracce allo studio, appunto, rimarca oggi la sottosegretaria. "Gli scenari ufficiali usciranno a giorni e saranno di tre tipi, a seconda del'andamento della pandemia. Non ci saranno scaglionamenti ogni quarto d'ora, ma succederà che non si potrà entrare e uscire tutti insieme. Dobbiamo evitare assembramenti all'interno delle classi e li dobbiamo evitare anche in entrata e in uscita, altrimenti annulleremmo ogni sforzo".Tra i punti sui si sta ragionando al ministero dell'Istruzione, anche le mascherine, raccomandate per tutti gli esterni, e percorsi differenziati nei corridoi. Palestre e laboratori potranno diventare aule, ogni dirigente potrà individuare un'uscita diversa dall'entrata. Saranno limitati gli accessi dei genitori alla scuola e vietati gli assembramenti "in prossimità dei cancelli e delle entrate degli edifici scolastici".
La nostra rivista online
Servizi e comunicazioni
Seguici su facebook
I più letti
- Istruzione e ricerca: basta con la precarietà
- Scuola, università e ricerca: un esercito di 300mila precari. Il rapporto Cgil fotografa una situazione “in costante peggioramento”
- Scuola, FLC CGIL: servono 4 miliardi in più per abbattere la precarietà
- Scuola, servono 4 miliardi per stoppare il precariato e portare l’obbligo a 18 anni. Calcolo Flc-Cgil. Piange pure l’Università col 49% di supplenti