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Scuola, arriva la pagella per gli istituti

Intervento del premier sulle critiche alla riforma Giannini: «Chi contesta ha il diritto di farlo, ma poi entriamo nel merito».

30/04/2015
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Il Messaggero

ROMA Il Sistema nazionale di valutazione fa un passo avanti: sarà attiva da oggi la Piattaforma web che gli istituti scolastici potranno utilizzare per produrre, entro il 31 luglio, il loro primo Rapporto di autovalutazione. Sulla Piattaforma ciascuna scuola troverà un set di dati per potersi confrontare su base provinciale, regionale e nazionale con istituti della stessa tipologia sulla base di 49 indicatori che comprendono, per la prima volta, grazie alla collaborazione fra ministero dell'Istruzione e ministero del Lavoro, anche gli esiti occupazionali degli studenti.
IL CONFRONTO
Ogni istituto, attraverso il confronto con le altre scuole, potrà individuare i propri punti di forza e debolezza e orientare le proprie azioni di miglioramento per i prossimi tre anni. Tutto questo sarà anche raccontato ai cittadini attraverso la pubblicazione on line, questa estate, del Rapporto di autovalutazione che permetterà l'accesso a tutti i dati relativi agli istituti e ai piani di miglioramento di ciascuna scuola, in un'ottica di trasparenza, efficacia ed efficienza del sistema di istruzione. La Piattaforma è stata testata ieri mattina al ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca alla presenza del sottosegretario Davide Faraone: «Autonomia non è sinonimo di anarchia. La Piattaforma di autovalutazione è un ulteriore tassello del mosaico del ddl La Buona Scuola: è uno strumento che fotografa gli istituti italiani e di conseguenza il lavoro dei dirigenti e della comunità scolastica».
A presentare la Piattaforma sono stati il direttore generale del Miur per gli Ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale, Carmela Palumbo, il Presidente dell'Invalsi Annamaria Ajello, il dirigente del Miur Gianna Barbieri, il Direttore generale dei sistemi Informativi, dell'innovazione tecnologica e della comunicazione del ministero del Lavoro Grazia Strano, il dirigente scolastico e componente del Nucleo di Start up del Sistema nazionale di valutazione Damiano Previtali.
IL GOVERNO
«Chi contesta ha tutto il diritto di farlo. Ma il giorno dopo, per favore, entriamo nel merito. La scuola è un bene troppo prezioso per lasciarlo alle ideologie e agli slogan. Noi siamo pronti a cambiare. Ma la scuola è di famiglie, professori, studenti: non può essere lasciata agli addetti ai lavori». A ridosso dello sciopero della scuola proclamato dai sindacati per il 5 maggio, Matteo Renzi, nella sua Enews, ribadisce con toni concilianti concetti già espressi. Conferma anche quanto già anticipato martedì da parlamentari del Pd - «non faremo un decreto legge» - e rassicura su uno dei temi più controversi: la riforma «vuole responsabilizzare il preside, che non sarà certo uno sceriffo, ma non può neanche essere un passacarte di circolari ministeriali», «abbiamo già stralciato la riorganizzazione degli organi collegiali e anzi daremo più ruolo al consiglio di istituto. Siamo pronti a discutere nel merito di come valutare i professori (non è possibile che si abbia paura del merito: la stagione del 6 politico è finita, voglio sperare)» scrive.
M. C


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