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Scuola, 500 euro ai prof per libri, corsi e cinema i presidi avranno più poteri

Via libera del governo al disegno di legge: restano gli scatti di anzianità Ogni anno 200 milioni per chi merita. “Stop a classi pollaio e supplenti”

13/03/2015
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la Repubblica

Corrado Zunino

ROMA .

«Una rivoluzione concettuale», dice il premier Matteo Renzi che arriva all’annuncio del disegno di legge sulla “Buona scuola” ieri alle otto di sera, dopo tre rinvii e un filotto di decisioni prese all’ultimo istante sui numeri e le coperture che hanno spiazzato il ministero dell’Istruzione e pure il Pd. Il premier spiega che le scuole italiane avranno una loro personalità giuridica, e soprattutto un’autonomia. Espressa all’articolo 1.
“Flessibilità didattica e organizzativa negli istituti”. Ogni scuola potrà farsi il proprio orario, aumentare le ore di una disciplina per un periodo, adattare il calendario nazionale. Ogni scuola è autonoma, adesso anche sul piano economico.
«I nostri ragazzi potranno dare il meglio di se stessi», dice il premier a Palazzo Chigi. Saranno i presidi a muovere risorse umane, tecnologiche, finanziarie. Sceglieranno da un albo i docenti di cui avranno bisogno. Le scuole, sì, avranno un organico potenziato: 100.701 precari prenderanno una cattedra, quasi tutti dalle graduatorie a esaurimento. Quarantasettemila in meno rispetto all’annuncio di settembre, ma un numero consistente di assunti che riempie i vuoti lasciati da Tremonti-Gelmini.
Renzi ha lasciato cadere il decreto d’urgenza e ora chiede al Parlamento di fare presto: «Il paese non ha tempo da perdere».
Sulle assunzioni rapide è d’accordo il Movimento 5 Stelle, sui passaggi meritocratici Forza Italia.
Restano gli scatti d’anzianità, «come in tutta la funzione pubblica», dice il premier. Gli scatti di merito spariscono, invece, e al loro posto entra un fondo da 200 milioni che i dirigenti scolastici daranno agli insegnanti più impegnati, maestri e professori. Per ogni docente ci sono, poi, 500 euro di aggiornamento culturale: libri, cinema, mostre. «Con noi finiranno i supplenti cronici e le classi pollaio». Ogni neoassunto dovrà passare un anno di prova.
Il disegno di legge assegna una delega al governo su questioni rimaste fuori: valutazione degli insegnanti, riforma dell’abilitazione, del diritto allo studio, del sostegno, creazione degli asili 0-6 anni

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