Scontro sui 100 di aumento
I sindacati bocciano il ministro: cuneo fiscale non va conteggiato come base per il contratto
La piattaforma rivendicativa delle cinque sigle prevede: 16 miliardi di investimenti in più anni, il punto di Pil che ci separa dall'Europa, «per dire basta al lavoro precario, per superare il divario tra organico di diritto e situazioni di fatto, per aumentare il tempo scuola, per rinnovare il contratto con aumenti a tre cifre che vadano ben oltre i 100 euro mensili».
Precariato: ad oggi, i posti in organico per il personale Ata sono 213.517 e quelli coperti da supplenti 36.574. La situazione è ancora più grave per quanto riguarda il personale docente. L'organico del corrente anno scolastico comprende, denunciano i sindacati, 862.600 cattedre e quelle occupate da supplente sono 187.865. I posti vacanti previsti per il prossimo anno scolastico sono stimati in 80.062. Per quanto riguarda le cattedre, nel corrente anno scolastico i posti attualmente vacanti sono 38.241 e, dal prossimo anno, si aggiungeranno ulteriori 26.327 per effetto dei pensionamenti. Per quanto riguarda il personale Ata, i posti attualmente vacanti sono 7.710 e, dal prossimo anno, a causa dei pensionamenti se ne aggiungeranno altri 7.788.
Contrattazione collettiva: negli ultimi 17 anni vi sono stati sono 3 rinnovi contrattuali, nel 2003, nel 2007 e nel 2018. Per quanto riguarda i salari, fonte Aran, le retribuzioni dei docenti italiani sono sotto la media Ue.
Un docente italiano della secondaria di I grado con 15 anni di anzianità di servizio guadagna 31.094 euro. In Germania 65.186 euro, in Spagna 37.561 euro e in Francia 33.294. La forbice delle retribuzioni, inoltre, resta aperta anche se si confrontano le retribuzioni medie rispetto agli altri lavoratori pubblici italiani. A fronte di una media di 33.780 euro annui per tutto il pubblico impiego, la media per i docenti è pari a 29.629 euro.