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Scontro aperto tra sindacati e ministra anche sul dl Le sigle: nessun coinvolgimento, decisioni unilaterali

Dopo avere saltato a piè pari i consueti incontri di concertazione sull'ordinanza annuale sulla mobilità, che dà attuazione alle norme contrattuali sulla mobilità, la ministra pentastellata ha fatto bis, omettendo di confrontarsi con le organizzazioni dei lavoratori della scuola sul nuovo decreto legge sulle operazioni di conclusione dell'anno scolastico

07/04/2020
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ItaliaOggi

Carlo Forte

È scontro aperto tra i sindacati della scuole e la ministra dell'istruzione, Lucia Azzolina. Dopo avere saltato a piè pari i consueti incontri di concertazione sull'ordinanza annuale sulla mobilità, che dà attuazione alle norme contrattuali sulla mobilità, la ministra pentastellata ha fatto bis, omettendo di confrontarsi con le organizzazioni dei lavoratori della scuola sul nuovo decreto legge sulle operazioni di conclusione dell'anno scolastico. «Non è possibile rimanere in silenzio di fronte a un comportamento istituzionalmente inaccettabile» spiega Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda degli Insegnanti.

«La grave emergenza che il Paese tutto sta affrontando non può costituire un pretesto per bypassare il confronto democratico con i docenti e il personale scolastico». . Anche la Cgil scuola lamenta l'assenza del confronto democratico con i sindacati, malgrado le aperture del sindacato di via Leopoldo Serra: «Ma ancora una volta la ministra ha scelto la strada del non confronto» commenta Francesco Sinopoli, segretario della Flc Cgil in una nota «assumendo unilateralmente decisioni che riguardano milioni di studenti, di famiglie, di lavoratori. Tale impostazione» argomenta la Cgil «è rafforzata dal proposito di congelare di fatto il ruolo del Cspi per tutta la durata dell'emergenza. Ciò comporterà che la Ministra potrà varare i provvedimenti sulla scuola senza dover chiedere il previsto parere obbligatorio del Cspi, facendo venir meno così il ruolo partecipativo del massimo organismo di rappresentanza della scuola». Dello stesso tenore il commento di Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola. «L'attuale politica del ministro» spiega Turi «non è in grado di traghettare il sistema scolastico da questo al prossimo anno scolastico. Invece di prendere atto della situazione emergenziale di vera patologia del sistema paese con le relative conseguenze dirette su quello scolastico, si comporta come se fossimo nella fisiologia, nella normalità». Dice Maddalena Gissi, segretaria della Cisl Scuola: « Occorre ricostituire un clima di reciproca fiducia fra le parti, che è venuto meno e che rappresenta invece la premessa indispensabile per un confronto costruttivo e produttivo di risultati efficace».


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