FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3952895
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Sciopero clima 27 settembre, studenti in piazza tra assenze giustificate e malumori

Sciopero clima 27 settembre, studenti in piazza tra assenze giustificate e malumori

Manifestazioni in tutta Italia per il terzo Global Strike for Climate. L’invito del ministro dell’Istruzione a considerare giustificate le assenze di chi partecipa alla mobilitazione ha sollevato un dibattito tra favorevoli e contrari.

26/09/2019
Decrease text size Increase text size

Sciopero clima 27 settembre,
Today.it

Per il terzo Global Strike For Climate in oltre 150 città italiane i giovani (e non solo) si preparano a una nuova giornata di mobilitazione per il clima. Riflettori puntati su Roma, dove alle 9.30 prenderà il via la manifestazione più grande, un corteo che si snoderà da piazza della Repubblica fino a piazza della Madonna di Loreto, nei pressi di piazza Venezia. Studenti in piazza anche a Milano, con un corteo da largo Cairoli fino in piazza Duomo, ma anche a Napoli, Torino, Firenze, Bologna, Palermo e altre città.

Il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti ha suggerito infatti di “considerare giustificate le assenze degli studenti occorse per la mobilitazione mondiale contro il cambiamento climatico”. Nella circolare i Collegi dei docenti vengono invitati “a valutare la possibilità che tale giornata non incida sul numero massimo delle assenze consentite dal monte ore personalizzato degli studenti”.

Una proposta, ispirata a un’iniziativa simile presa dal dipartimento dell’Istruzione di New York in occasione della recente mobilitazione per il clima, che ha creato non poco scalpore, tanto da spingere lo stesso Fioramonti a chiarire alcuni aspetti del suo invito: “La giustificazione andrà fatta comunque ma potrà menzionare direttamente la protesta di domani. Ha un contenuto simbolico perché noi vogliamo dare centralità al diritto degli studenti di svegliare le coscienze di questo paese”, ha ribadito oggi il ministro a margine della presentazione del Rapporto dell'Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola di Cittadinanzattiva.

Sciopero clima, assenze a scuola giustificate: il dibattito

Tra le voci più critiche quella del presidente dell’Associazione Nazionale Presidi. “Non andare a scuola di per sé non è mai un fatto positivo, anche perché allora potremmo trovare tanti altri casi per non andare a scuola e manifestare, ad esempio le mobilitazioni contro la violenza sulle donne o la fame nel mondo”, dice a Today Antonello Giannelli.  Quanto alla questione della giustificazione, il presidente dell’Anp risponde: “Se i ragazzi si assentano e poi portano la giustificazione, noi non possiamo fare altro che prendere per buono quello che certificano i genitori”.

Per Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc Cgil, dal ministero Fioramonti è arrivato invece “un segnale di attenzione e di coraggio, perché non stiamo parlando di una situazione ordinaria ma di un’emergenza che come dice Bergoglio è quella della sopravvivenza della specie umana”. La Federazione Lavoratori della Conoscenza della Cgil partecipa allo sciopero di domani, insieme ad altre sigle sindacali (Cobas, Unicobas, Usb, Usi, Usi Surf e Sisa).

“C’è stata richiesta da parte del movimento globale di sostenere la giornata del Friday for future con uno sciopero Abbiamo deciso che visto che si tratta della più grande emergenza che deve affrontare la specie umana c’era bisogno di dare un segnale politico”, spiega Sinopoli a Today. “Crediamo che ci sarà una grandissima adesione alle manifestazioni, una grandissima partecipazione. Speriamo che lo sciopero riesca ma la cosa importante è che riescano le mobilitazioni. In questo caso lo sciopero è un segnale di attenzione a questo movimento di studenti che sta dando una scossa al mondo e quindi i settori della conoscenza in particolare, che hanno la maggiore responsabilità per cambiare il modello di sviluppo, è giusto che siano in campo con tutti gli studenti”.

Sciopero clima, la voce degli studenti

E gli studenti hanno risposto direttamente sia al ministro Fioramonti sia a chi li accusa di preferire la piazza anziché restare a scuola a studiare. La proposta del ministro “è un segnale netto rispetto a chi ci accusa di essere giovani senza voglia di studiare”, avevano scritto su Instagram gli studenti. “Voci che comunque non abbiamo mai ascoltato perché sappiamo bene che non ha senso studiare per un domani che ci stanno rubando oggi; non ha senso che il sistema ci insegni delle nozioni che non hanno alcun significato per la classe politica di quello stesso sistema; e non ha senso studiare per il futuro quando coloro che si sono istruiti nel passato, gli eruditi scienziati, non vengono ascoltati”.

Alla vigilia della giornata di mobilitazione, gli studenti hanno scritto a Fioramonti avanzando precise richieste: “aumentare “i fondi alla Scuola, all'Università e alla Ricerca per sostenere l'innovazione ecologica e rendere gli istituti scolastici 100% sostenibili”, rivedere “i programmi didattici per far sì che evidenzino chiaramente le tragiche conseguenze dell'utilizzo di combustibili fossili”, inserire “in tutti i programmi insegnamenti basati su modelli di sviluppo sostenibile”, interrompere “tutte le collaborazioni tra il MIUR e le aziende inquinatrici che non abbiano ancora un piano di decarbonizzazione totale entro il 2025 e un piano esplicito di bonifiche e risarcimento danni (a partire da Eni, FCA, VW, Mc Donalds e molte altre)” e farsi che i presidi i presidi non applichino “sanzioni disciplinari come il conteggio del limite di 50 assenze e la penalizzazione del voto in condotta per chi sciopera il 27 Settembre”.