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Ritorno in classe tra mille incertezze e c'è chi i banchi se li è fabbricati da solo

Il 14 settembre, alla fine, è arrivato. Dopo un'estate di dubbi e di polemiche, oggi le scuole riaprono. Sono chiuse da sei mesi, molte lo resteranno fino al 24, ma nella maggior parte degli istituti italiani oggi si ricomincia.

14/09/2020
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Il Messaggero

Il 14 settembre, alla fine, è arrivato. Dopo un'estate di dubbi e di polemiche, oggi le scuole riaprono. Sono chiuse da sei mesi, molte lo resteranno fino al 24, ma nella maggior parte degli istituti italiani oggi si ricomincia. Degli 8,3 milioni di studenti iscritti all'anno scolastico 2020-2021, torneranno in aula 5,6 milioni. Restano fuori i ragazzi delle Regioni che hanno deciso di posticipare la data al 22 o, soprattutto, al 24 settembre. Per guadagnare qualche giorno in più, sfruttando la pausa elettorale, sperando di riuscire ad organizzarsi meglio. In attesa delle convocazioni dei docenti sulle cattedre scoperte e dell'arrivo dei banchi singoli, gli istituti aprono con quel che hanno a disposizione. Alcuni per poche ore al giorno, altri senza tempo pieno. 
L'INAUGURAZIONEMa, orari a parte, gli studenti troveranno una scuola diversa, cambiata. Oggi comunque si riapre, con l'inaugurazione del nuovo anno scolastico che verrà celebrata alla scuola di Vo', la primaria Guido Negri', alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e della ministra dell'istruzione, Lucia Azzolina. Dopo sei mesi di distanza, però, oggi nessuno potrà abbracciarsi. In classe dovranno abituarsi a stare distanti, seduti al loro posto con il volto in parte coperto. Soprattutto, a restare coperti, saranno i sorrisi. Compresi quelli della maestra. E così la giornata, a scuola, avrà l'atmosfera e i ritmi dettati dall'emergenza sanitaria e dal regolamento anti-Covid. Ingressi scaglionati e turni sono il punto di partenza: per non affollare i cortili delle scuole e per non intasare il traffico, con il trasporto pubblico che dovrà sperimentare nuovi orari su misura per gli istituti. 
Si parte con tante incognite. E le famiglie si stanno organizzando modificando le abitudini degli anni passati. Almeno in questa prima fase, per darsi il tempo di capire come muoversi, gli studenti si faranno accompagnare da mamma e papà rinunciando all'autobus. Lo rivela un sondaggio di Skuola.net: circa 1 studente di scuola secondaria su 5 cambierà le sue abitudini, abbandonando il trasporto pubblico per sistemi alternativi. Sei su 10 eviteranno l'autobus, lo scuolabus, il tram, le metropolitane e i treni per andare a piedi, se possibile, o in auto. Addirittura il 15% assicura che la famiglia ha acquistato un'auto nuova proprio per far fronte a queste nuove necessità.
Inevitabilmente gli adolescenti che scelgono l'auto privata verranno accompagnati dai genitori, almeno nel 74% dei casi. Il ricorso al passaggio da papà riguarda soprattutto gli alunni delle scuole medie, nell'87% dei casi, e meno quelli delle superiori con il 58% dei casi. Un dato simile fa presupporre che per le famiglie, ora, inizi una complessa organizzazione tra scuola e lavoro, visto che molti stanno tornando al lavoro in presenza. Ma come sempre la scuola e le famiglie sapranno rimboccarsi le maniche. Non solo, sanno anche trovare una chiave didattica come risposta alle nuove esigenze.
IL FAI DA TEA Bolzano, ad esempio, venti studenti della V D dell'indirizzo chimico-sanitario dell'Istituto Galileo Galilei sono già al lavoro, nel laboratorio della scuola, per produrre il disinfettante che metteranno poi a disposizione dei compagni nei dispenser lungo i corridoi. Il professore dà loro gli ingredienti da mettere insieme e il gioco è fatto: etanolo, glicerolo, acqua ossigenata. Lo avevano già fatto, per pochi giorni quando erano rientrati a scuola dopo le vacanze di Carnevale, ma poco dopo le lezioni sono state interrotte e così anche i laboratori. Non sono mancati neanche i casi, in cui la scuola stessa ha provveduto a costruire i nuovi banchi singoli di cui aveva bisogno: a Napoli gli alunni del corso di arredi dell'istituto tecnico professionale Casanova hanno fabbricato circa 200 tavolini singoli con un'attività di vera e propria falegnameria, nel loro laboratorio, tagliando i vecchi banchi da due e adattando la parte in ferro con l'aiuto di un fabbro.
Lorena Loiacono


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