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Rinascita e un pregiudizio duro a morire

tutta questa esperienza, tutto il patrimonio accumulato in questi anni rischiano, in nome di un

25/05/2011
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ScuolaOggi

Pippo Frisone

Correva l’anno 1995. Al Governo c’era Berlusconi I°, apparentato al sud con AN e al Nord con la Lega. Al Ministero della Pubblica Istruzione c’era Francesco D’Onofrio, un navigato democristiano ma imprevedibile . Quell’anno, ricordo, a sorpresa si presentò in una delle sue prime uscite pubbliche nella tana del lupo, alla Camera del Lavoro di Milano per tentare di dialogare con studenti e insegnanti.
Al Provveditorato agli Studi di Milano c’era come Provveditore, Martinelli, un senese di ferro, spostato da Bologna per mettere in riga Milano.
Anche allora i tagli li chiamavano razionalizzazione (nuova rete scolastica e dimensionamento, aumento degli alunni per classe, riduzioni degli organici, tagli alle classi, al tempo pieno e prolungato). Niente di nuovo sotto il sole.
Uno dei pallini del Provveditore Martinelli era quello di sistemare una volta per tutte la Media Sperimentale Rinascita, ritenuta a torto una scuola radical-chic, frequentata dai figli della borghesia di sinistra , con insegnanti quasi tutti di sinistra e con l’aggravante per giunta di essere quasi tutti iscritti alla Cgil .Alla base di quei tentativi di chiusura non era tanto il merito della sperimentazione che annualmente veniva positivamente riscontrata da due tre ispezioni ministeriali ma un pregiudizio che com’è facile immaginare, era soltanto di natura ideologica.

A Milano una scuola del genere non poteva continuare ad esistere , una scuola che, utilizzando i
comandi, si sceglieva, i propri insegnanti.
Quell’anno ce la mise tutta Martinelli per cancellare Rinascita.
Ironia della sorte, a salvare la sperimentazione allora fu un esponente della Lega , l’on Mariella
Mazzetto, docente e sottosegretaria all’Istruzione .
Le bastò sentire le ragioni della delegazione giunta da Milano , confortata dal parere favorevole
della Direzione scuola media, per farne carta straccia della richiesta del Provveditore.
Questa sperimentazione è valida e deve andare avanti, disse la Mazzetto e così fu, per altri dieci
anni. Il merito venne riconosciuto, vincendo sul pregiudizio ideologico.
E ancora, un nuovo riconoscimento, con la Moratti, ministro all’Istruzione, nel 2005/06 viene
varato un nuovo progetto innovativo: Non più sperimentazione d’ordinamento ma innovazione, ex
art.11 del dpr.275/99.
La scuola si riorganizza con un organico proprio, commisurato al tempo scuola (40 ore) e
alle esigenze del progetto, con i docenti di ruolo che optano per la nuova titolarità sui 60 posti
disponibili, rinunciando, dopo tanti anni, alla titolarità di provenienza.
Una scelta definitiva che ora viene rimessa in discussione dal parere negativo sul nuovo progetto
(2011/15) del Direttore Regionale Colosio.
Colosio come Martinelli, prigionieri d’uno stesso pregiudizio, a prescindere?
Non è vero come sostiene Colosio che Rinascita ha un raddoppio dell’organico: i 60 attuali,
comprendono il 30% dei posti in più di una normale scuola a tempo prolungato a 36 ore settimanali.
Rinascita, oltre alle attività legate alla sperimentazione, ha un tempo scuola pari a 40 ore settimanali in tutte le 15 classi.( 1.320 ore annue ). L’insegnamento di strumento musicale comprende 5 strumenti: pianoforte, chitarra, clarinetto,violino e flauto traverso.
La Scuola solo in quest’ultimo anno ha ricevuto il 31.1.2010 un Attestato dal Miur e dall’Unicef
quale Scuola Amica dei bambini e dei ragazzi e un Attestato di benemerenza Civica dal Comune di Milano il 7.12.2201 (Ambrogino).Gli allievi di Rinascita gestiscono una radio, pubblicano giornali, libri e video: La Scuola offre materiale didattico, corsi di formazione e consulenza per insegnanti, per laureandi e ricercatori universitari. I Corsi di Musica, di pallavolo e pallacanestro sono aperti, nelle ore extrascolastiche, sia ai ragazzi che ai loro genitori, una vera e propria comunità aperta nel territorio.
Ora tutta questa esperienza, tutto il patrimonio accumulato in questi anni rischiano, in nome di un
pregiudizio duro a morire, di essere buttate via .Il Progetto non aveva niente di eccezionale, dice
Colosio e quindi la Media Rinascita deve essere normalizzata, deve essere ciò che non è mai stata: una scuola media come tutte le altre.
Milano, la Lombardia non possono permettere che tutto ciò accada e che quest’ultima opportunità
vada dispersa.
Speriamo che al Ministero anche questa volta il merito vinca sul pregiudizio e che il parere del
CNPI sia fatto prevalere una volta di più su quello del Direttore Colosio. A prescindere.


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