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Rientro a scuola: «I doppi turni sono inevitabili. Ragazzi in classe dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 18»

Parla Giuseppina Princi preside a Reggio Calabria: ho classi da 27 e spazi per 17 studenti. Troppi ritardi dal Miur e messaggi confusi. I nuovi banchi? Inutili

23/07/2020
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Corriere della sera

Giuseppe Alberto Falci

«Il periodo che stiamo attraversando non è facile», ammette Giuseppina Princi, dirigente scolastico del Liceo Scientifico Leonardo da Vinci di Reggio Calabria, istituto che negli ultimi anni si è distinto per avere attivato corsi ad hoc a curvatura biomedica utili agli studenti che devono preparare i testi di ingresso per medica. Ma oggi il dilemma dei dilemma della Princi resta uno soltanto: l’inizio dell’anno scolastico. Ecco, preside, è pronto il sistema scuola per la ripartenza?

«Occorre lavorare nei mesi estivi, ma è necessario tenere conto del fatto che molte situazioni non dipendono direttamente dai dirigenti scolastici. Ad esempio, gli adeguamenti strutturali sono di competenza degli enti locali ed è proprio questo uno dei nodi più difficili da sciogliere nel breve tempo a disposizione».

Ricomincerà l’anno scolastico a settembre o c’è il rischio che venga tutto rinviato?

«I messaggi continuano ad essere contraddittori. È in atto una discussione tra ministero e sindacati relativa all’ampliamento degli organici che rischia di disorientare il mondo della scuola. Ma a settembre sarà assolutamente necessario garantire la scuola in presenza e lavorare senza sosta per superare le difficoltà».

La didattica a distanza non ha funzionato?

«L’esperienza della didattica a distanza, sebbene nell’ Istituto da me diretto abbia avuto una ricaduta positiva, perché siamo riusciti a mantenere la continuità didattica ed a raggiungere tutti i ragazzi, non può di certo sostituire il rapporto umano e garantire un’adeguata assimilazione dei contenuti. Inoltre, la DaD presenta criticità di carattere normativo, perché non sono state ancora definite regole precise relativamente alle assenze degli studenti ed all’orario di servizio dei docenti. Pertanto ogni scuola sta cercando di trovare le soluzioni ottimali per la ripartenza».

Quali sono le difficoltà ancora da superare?

«Nel mio Istituto, dopo che abbiamo esaminato le planimetrie e fatto un sopralluogo con il consulente per la sicurezza, si evince che per garantire il distanziamento tra le rime buccali ogni aula non può accogliere oltre i 17/20 studenti in media. Il liceo è ospitato in un edificio del centro storico e non è possibile creare ex novo ampi spazi, o svolgere lezioni all’aperto. L’Ente locale non ha locali disponibili da adattare ad aule scolastiche. Saranno effettuati soltanto piccoli adeguamenti edilizi, quali l’abbattimento di pareti non portanti per ampliare le aule più piccole ed il completamento dei lavori di restituzione dei seminterrati. ma noi abbiamo classi con una media di 27 alunni, potremo organizzare in presenza solo il 50-60 per cento delle classi.Sarà pertanto predisposta una turnazione con riduzione oraria di 50 minuti. Le classi si alterneranno su due fasce orarie (8-12 e 14-18). Nell’intervallo tra i due turni è prevista l’igienizzazione dei locali».

Lei ha comprato i nuovi banchi?

«I nuovi banchi monoposto che saranno acquistati dal commissario Arcuri per le scuole hanno dimensioni di poco inferiori a quelli già utilizzati e non risolvono di molto il problema degli spazi. Il distanziamento statico non preserva gli studenti, laddove la vigilanza non può essere garantita. Penso ai cambi d’ora o a situazioni di assenza dei docenti. E penso quanto sia difficile che gli studenti per quanto adeguatamente sensibilizzati e responsabilizzati continuino a rimanere fermi nelle loro postazioni. Insomma, meglio l’arredo tradizionale».

Qual è La sua pagella sulla ministra Azzolina?

«Non spetta certo a me valutare l’operato della Ministra Azzolina, ma è noto che nel corso delle ultime settimane si sono susseguiti messaggi in parte contraddittori e sono stati rilevati ritardi nei provvedimenti adottati. Se le Linee Guida fossero state pubblicate per tempo, ad esempio, sarebbe iniziata prima l’interlocuzione con gli enti locali per gli adeguamenti edilizi e sarebbe stato predisposto in tempo utile l’organico a disposizione, sia per quanto riguarda i docenti che il personale Ata. Tuttavia, è doveroso riconoscere che la situazione emergenziale ha trovato impreparati tutti i dicasteri e che la Ministra Azzolina ha lavorato intensamente e ha cercato in ogni modo di reperire le risorse per far fronte alle difficoltà».


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