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Rientro a scuola, caos sulle mascherine. Scontro Speranza-De Micheli sui bus: arriva l’ipotesi dei «separatori morbidi»

Le Regioni e la ministra dei Trasporti chiedono deroghe al distanziamento sui bus. Il documento delle regioni. L’infettivologo Galli e il viceministro della Salute Sileri (M5S): no alle mascherine per cinque ore, sono insopportabili

27/08/2020
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Corriere della sera

Non sono bastati i 20 mila insegnanti e collaboratori scolastici in più (oltre ai 50 mila già promessi) messi sul piatto dalla ministra Lucia Azzolina a placare l’ansia dei governatori in vista della prossima riapertura delle scuole. «Se non si interviene in questi giorni chiarendo i limiti delle capienze su trasporto locale si rischia il caos», ha dichiarato il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, parlando anche a nome dei suoi colleghi in quanto presidente della Conferenza delle Regioni.
 

Il nodo degli scuolabus

Erano tutti collegati in video alla riunione convocata da Azzolina insieme alla ministra dei Trasporti Paola De Micheli, al ministro della Sanità Roberto Speranza, da quello degli Affari Regionali Francesco Boccia. Con loro anche Agostino Miozzo del Cts e il commissario straordinario Domenico Arcuri, insomma tutta la task force del governo. Il punto principale sollevato dalle regioni è che se si mantiene il limite del 50 per cento della capienza sui mezzi pubblici migliaia di ragazzi rischiano di restare a terra. Nel corso dell’incontro i governatori hanno sottoposto all’esecutivo una serie di misure - a partire dal sistema di filtraggio dell’aria - che a loro modo di vedere consentirebbero di derogare in tutto o in parte al distanziamento, come già avviene per esempio sui voli aerei. Da quanto si è appreso, la ministra De Micheli sarebbe disponibile ad accogliere le richieste di deroghe, mentre il ministro Speranza ha richiamato tutti alle indicazioni del Cts. Tra le possibili misure alternative al distanziamento proposte dalla titolare dei trasporti anche l’adozione di «separatori morbidi» a bordo dei mezzi pubblici: non delle barriere di plexiglas, dunque, come era già stato proposto da alcuni, ma semmai dei divisori di stoffa. Nella parte del pompiere, il ministro Boccia che ha proposto ai presidenti di Regione e agli enti locali di adottare formalmente in Conferenza Unificata il documento presentato la settimana scorsa dall’Istituto superiore di sanità per la gestione di eventuali casi di contagio, dicendosi aperto integrazioni o suggerimenti operativi per le attività delle Asl sui territori. I governatori hanno accolto l’invito di Boccia convocando già per domani una Conferenza delle Regioni ma su organici e trasporti hanno tenuto il punto. O il governo interviene massicciamente sul nodo dei trasporti o l’apertura delle scuole sarà a rischio caos: il presidente dell’Anci Antonio De Caro ha chiesto fondi per 200 milioni da destinare ai rinforzi e agli straordinari per gli autisti del trasporto pubblico locale.

Le mascherine

Niente di fatto neanche sull’altro fronte aperto, quello delle mascherine in classe. Alla vigilia del vertice il governatore della Liguria Giovanni Toti aveva preso posizione pubblicamente dichiarandosi contro l’uso per i più piccoli. E ieri mattina è tornato sul punto sostenendo che la sua posizione sarebbe condivisa da diversi suoi colleghi. Quel che è certo è che sull’uso della mascherina anche gli esperti sono divisi. «Portare la mascherina a scuola sarebbe auspicabile, ma è impossibile ipotizzare che ragazzini e bambini possano indossarla per cinque ore di seguito. Non ce la faccio neanche io. È importante che la portino all’ingresso e all’uscita da scuola. Durante l’intervallo pure ma vedo difficile fare la merenda con la mascherina in faccia», ha detto questa mattina l’infettivologo Massimo Galli parlando al programma L’aria che tira su La7. Mentre era in corso il vertice è arrivato, inatteso, anche l’assist del vice ministro della Salute Pierpaolo Sileri (M5S). «O c'è la distanza di un metro o c'è la mascherina - ha detto durante la stessa trasmissione - serve buon senso. Sarà molto difficile farla tenere a bambini da 6 e 10 anni, ma dobbiamo ridurre le chance che il virus circoli e la mascherina è sicuramente un ausilio importante quando i bambini sono vicini. Quando sono distanti a mio avviso se ne può fare a meno». Sileri si è anche detto d’accordo anche con quei governatori - il campano De Luca in primis - che vorrebbero anche la misurazione della febbre obbligatoria a scuola.