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Riapertura scuole, Sinopoli (Flc Cgil): “Il 7 gennaio non diventi un’altra data slogan. Bisogna intervenire subito”

Intervista di Fabrizio De Angelis

10/12/2020
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OrizzonteScuola

Il segretario Flc Cgil, a Orizzonte Scuola, invita ad intervenire subito in vista del ritorno a gennaio, altrimenti si commetteranno gli stessi errori del passato, criticando anche alcune scelte di sindaci e governatori sulla gestione scuola.

Il ritorno a scuola a gennaio monopolizzerà questi ultimi giorni del 2020, contraddistinto dall’emergenza covid che dal mese di marzo ha condizionato pesantemente anche la scuola.

Dopo la chiusura delle scuole e la didattica a distanza è arrivato lo spiraglio della ripresa a settembre che però, nonostante i protocolli e le regole adottate, non ha avuto molto successo, con la graduale nuova chiusura, prima a carattere territoriale poi a livello nazionale, delle scuole secondarie di secondo grado (nelle zone rosse anche le seconde e terze classi delle medie).

Dal 7 gennaio i ragazzi delle superiori torneranno in aula, almeno al 75 % e il nuovo Dpcm prevede azioni mirate per garantire il ritorno in presenza. Fra queste i tavoli di lavoro coordinati dai Prefetti per agire su trasporti e gli altri temi critici.

La domanda che molti si pongono è: arriveremo preparati all’appuntamento del 7 gennaio? Non è molto convinto Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc Cgil, che a Orizzonte Scuola spiega il suo punto di vista: “A me sembra che non sia cambiato nulla rispetto a settembre. Non mi pare che siano stati effettuati interventi aggiuntivi per garantire la scuola in presenza. Non capisco poi cosa possa produrre nella realtà l’inserimento Prefetti. Bisogna agire ora. Ci sono problemi ai trasporti? Affrontiamoli. Dobbiamo fare i tamponi? Facciamoli. Non vorrei che il 7 gennaio diventi un’altra data slogan“.

Nei giorni scorsi la ministra Azzolina ha proposto di allungare eventualmente il calendario scolastico fino al 30 giugno o i primi di luglio per recuperare eventualmente giorni di lezione. Si tratta solo di una idea ma la proposta ha generato polemiche. Polemiche da ridimensionare secondo il segretario Flc Cgil: “Dobbiamo ragionare su come andare avanti in questi mesi. Le scuole possono valutare in autonomia se prolungare le lezioni oltre il previsto. Non può essere una scelta generalizzata. Le scuole stanno facendo salti mortali, alternando didattica in presenza e didattica digitale. Questi temi a sembrano che possano distogliere l’obiettivo del 7 gennaio“.

A proposito di autonomia, Francesco Sinopoli pensa se ne stiano attribuendo in modo eccessivo sindaci e governatori, a proposito di decisioni sulla scuola. L’ultima, in ordine cronologico, è la vicenda che riguarda l’uso della didattica a distanza in caso di chiusura scuole per allerta meteo: “Non sono competenze dei sindaci o Governatori. Stesso discorso la questione Dad a scelta da prevista dalla Regione Puglia. Tali procedure non hanno cittadinanza nel nostro ordinamento giuridico. La didattica digitale integrata è prevista per il covid, è stata istituita come didattica emergenziale. Non è equiparabile alla didattica in presenza e non è soggetta ad usi personalizzati. Non vorrei arrivare alla situazione di scuole di serie A e serie B, dove, nei territori in cui si verificano difficoltà per seguire in presenza, come le scuole di montagna ad esempio, si decide di fare solo didattica a distanza ‘per comodità’. Non può essere così“.

Sulla scuola e il covid, tuttavia, aleggia ancora un’altra polemica, ovvero quella relativa ai dati sui contagi: “Se non c’è condivisione di questi dati importantissimi non va bene. E soprattuto si crea allarme fra la popolazione. Sarebbe il caso che di fare il punto su questi dati per chiarire la questione“, ha detto il sindacalista.

Infine, legato alla pandemia, c’è il tema concorsi: il Nuovo Dpcm ha rinviato ancora gli ultimi giorni di prove del concorso straordinario scuola secondaria e prolungato ancora di più l’incertezza circa il reclutamento di nuovi insegnanti: “Non ci voleva la sfera di cristallo. Non poteva andare altrimenti. Noi avevamo ragione. Avevamo proposto un sistema di reclutamento che avrebbe evitato tutto questo ma non siamo stati ascoltati. Sarebbe importante un ravvedimento da parte del Ministero


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