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Resto del CArlino-La Consulta boccia il buono scuola: è competenza regionale

REGIONI Il ricorso dell'Emilia Romagna contro lo Stato che aveva decurtato i fondi per le politiche sociali a favore del bonus per l'istruzione La Consulta boccia il buono scuola: è competenza ...

31/12/2004
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Il Resto del Carlino

REGIONI Il ricorso dell'Emilia Romagna contro lo Stato che aveva decurtato i fondi per le politiche sociali a favore del bonus per l'istruzione
La Consulta boccia il buono scuola: è competenza regionale
BOLOGNA Ricorso accolto. Sui buoni scuola la Corte costituzionale dà ragione all'Emilia-Romagna e decurta i fondi statali destinati a contribuire alle rette a carico delle famiglie per la frequenza di istituti privati paritari.
La Consulta scrive dunque un nuovo capitolo nello scontro fra Stato e Regioni: viene censurato l'articolo della legge 350/03 col quale venivano detratti dal Fondo nazionale per le politiche sociali fino a 20 milioni di euro per il 2004 e fino a 40 per ciascuno degli anni 2005 e 2006 destinati al bonus. E questo perchè, secondo la Corte, la norma inciderebbe sull'istruzione, che è fra le materie di competenza legislativa concorrente. Si tratta cioè di funzioni che non spettano allo Stato.
Per lo stesso motivo è stato dichiarato incostituzionale un altro articolo della legge 289/02 nella parte in cui si prevede che almeno il 10 per cento delle risorse del Fondo vada a sostegno delle politiche in favore delle famiglie di nuova costituzione, in particolare per l'acquisto della prima casa e per il sostegno alla natalità.
"Non è una bocciatura del buono scuola commenta tempestivo Gianni Varani, consigliere regionale di Forza Italia , ma non è comunque una buona notizia per le scuole paritarie e per le famiglie che le scelgono. E poi perchè non favorisce l'ammodernamento e la libertà della scuola italiana. Ciò conferma il ruolo disfattista che si è assunta la giunta regionale emiliana con i suoi continui ricorsi costituzionali. In ogni caso la giunta farebbe bene a non vantarsi dell'esito: primo perchè con i suoi ricorsi sta causando sempre più devolution (contro cioè i suoi principi); secondo perchè la sentenza, nel merito non dice nulla contro lo strumento del buono scuola. Stabilisce solo che è materia concorrente".


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