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Repubblica-Sul caso Libera mozione di sfiducia alla Moratti

Proposta ds sul caso 'libera'. "Mozione di sfiducia alla Moratti" ROMA - La decisione del ministro dell'Istruzione Moratti di non riconoscere l'associazione guidata da don Ciotti, "Libera", co...

26/02/2002
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la Repubblica

Proposta ds sul caso 'libera'.

"Mozione di sfiducia alla Moratti"

ROMA - La decisione del ministro dell'Istruzione Moratti di non riconoscere l'associazione guidata da don Ciotti, "Libera", come ente di formazione definendo "poco chiare" le sue finalità è "vergognosa, inaudita, gravissima". Così il parlamentaredei Ds Pietro Folena, che invita le opposizioni a presentare una mozione di sfiducia nei confronti del ministro. "Libera - ha affermato Folena - rappresenta, fin dalla sua nascita, un movimento politico trasversale di lotta alla mafia ed all'illegalità, da anni impegnata nelle scuole e sul territorio in un'opera di educazione, informazione e sensibilizzazione, vero antidoto contro ogni cultura criminale. Colpendo Libera - continua Folena - il ministro Moratti colpisce uno degli avversari storici della cultura mafiosa, venendo meno a quella missione di lotta alla criminalità che dovrebbe essere il primo impegno di ogni cittadino e in particolare del rappresentanti di ogni istituzione, oltre ogni divisione di schieramento politico".
La polemica era scoppiata sabato scorso, dopo l'annuncio dato da don Ciotti.Al suo fianco si erano schierati Oscar Luigi Scalfaro, Luciano Violante e anche il presidente della commissione Antimafia, Roberto Centaro di Forza Italia. Ieri alle proteste contro la scelta del ministro Moratti si è unito il segretario nazionale dell'Unione sindacale di Polizia, Giampaolo Tronci: "Dopo la gaffe nel confronti di "Libera" - ha dichiarato - se ha un po' di buon gusto il ministro si deve dimettere". Critiche anche dal vicepresidente del gruppo della Margherita alla Camera, Franco Monaco: "La Moratti ha dichiarato guerra a "Libera", in coerenza con la teoria di Lunardi secondo la quale si deve convivere con la mafia; e Maroni scarica il gruppo Abele, che pure fa capo a Don Ciotti. E' una curiosa idea della sussidiarietà alla rovescia: solo le comumtià asservite al governo, care a Berlusconi e alla Moratti, come San Patrignano, meritano sostegno e leggi speciali. Le altre vanno stroncate".