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Repubblica -Studenti in sciopero della fame:Ministro, spiegaci la riforma

Al Tasso, liceo romano. "Protesteremo finché la Moratti non verrà nel nostro istituto" Studenti in sciopero della fame "Ministro, spiegaci la riforma" Sono in 23. Ieri delegazi...

20/11/2001
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la Repubblica

Al Tasso, liceo romano. "Protesteremo finché la Moratti non verrà nel nostro istituto"
Studenti in sciopero della fame "Ministro, spiegaci la riforma"
Sono in 23. Ieri delegazione di giovani in viale Trastevere


ROMA '#8212; Sciopero della fame di ventitrè studenti del liceo classico "Tasso". Vogliono che il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti vada anche solo per un'ora nella loro scuola, da alcuni giorni in autogestione, per spiegare cosa vuol fare della scuola italiana. Sei di loro, quelli più determinati, continueranno la protesta ad oltranza, mentre gli altri si alterneranno fino a quando l'assemblea non deciderà forme diverse di protesta.
Nel pomeriggio di ieri una delegazione di liceali è arrivata al ministero dell'Istruzione in viale Trastevere, ed è stata ricevuta "da uno studente che si occupa delle politiche giovanili", ha precisato il ministero. "A noi è stato detto che si trattava di uno stretto collaboratore del ministro '#8212; precisa uno degli studenti '#8212; ci ha invitato a desistere dalla nostra iniziativa, promettendoci un nuovo incontro nei prossimi giorni. Ce ne siamo andati sempre più convinti della giustezza della nostra lotta".
Ma cosa vogliono gli studenti del Tasso? "Lei, signor ministro, non ha ancora ritenuto opportuno, dopo sei mesi dall'assunzione dell'incarico '#8212; si legge nella lettera indirizzata a Letizia Moratti '#8212; incontrare delegazioni di studenti della scuola pubblica per illustrare i suoi programmi, né tantomeno per ascoltare le esigenze e le opinioni degli utenti di questo servizio. Non abbiamo altre possibili strategie per ottenere quello che noi riteniamo essere un nostro giusto diritto e, forse, un suo fastidioso dovere di ministro della Repubblica".
Dal ministro, quindi, vogliono sapere che fine farà la scuola pubblica, se è vero che le sue attenzioni si sono concentrate soprattutto su quella privata. Chiedono notizie sul blocco ed il futuro della riforma dei cicli, sul nuovo esame di maturità, la parità scolastica , la revisione degli organi collegiali. Vogliono sapere quanti fondi il governo è disposto a stanziare per l'edilizia scolastica, chiedono di essere attori e non soggetti passivi, al di là delle affermazioni sulla centralità dello studente, di una scuola che è anche loro.
Secondo la maggior parte dei docenti del Tasso, che hanno sottoscritto un documento di appoggio all'autogestione, "bisogna difendere la scuola pubblica come unica istituzione capace di garantire l'attuazione concreta dei valori, il diritto di tutti alla stessa formazione culturale di base con l'obbligo scolastico di almeno dieci anni. Non ultimo, vogliamo difendere anche la nostra identità professionale".
(ma.re.)