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Repubblica-Se critico anche la sinistra lei mi concederà un bonus?

La lettera Il politologo scrive al deputato di Forza Italia Se critico anche la sinistra lei mi concederà un bonus? ...

07/12/2001
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la Repubblica

La lettera
Il politologo scrive al deputato di Forza Italia
Se critico anche la sinistra lei mi concederà un bonus?


Egregio On. Garagnani,
ho atteso a lungo prima di scriverle a proposito della sua brillante, ancorché non originale, iniziativa di incoraggiamento alla delazione telefonica. Ho seguito le reazioni critiche, le autodenunce appassionate, i requiem per una concezione dei rapporti fra persone e della democrazia basata sulla trasparenza e sull'assunzione di responsabilità (concezione che, evidentemente, le è ignota e/o sgradita). Avrei potuto telefonare anch'io, ma, un po' per deformazione professionale, si sa, scrivo, un po' perché verba manent, preferisco questa forma pubblica di comunicazione. Ho condiviso molte reazioni e molte critiche alla sua iniziativa, ma, purtroppo, non vi ho trovato quelle informazioni di cui sento assoluto bisogno. Dunque, mi rivolgo direttamente a lei affinché chiarisca i contorni e i contenuti degli obiettivi che persegue. Anzitutto, la delazione telefonica contro i professori che fanno politica in classe vale soltanto per i docenti delle scuole medie superiori, il che costituirebbe un'intollerabile discriminazione, oppure può essere estesa a tutto il corpo insegnante? Nella fattispecie, riguarda anche me e i miei colleghi docenti universitari? Vede, on. Garagnani, qualcuno di noi insegna materie "scottanti". Per esempio, il mio insegnamento è Scienza politica. Sono, dunque, inevitabilmente esposto: qualcosa di "politica" dovrò pur dire... Inoltre, sono anche, come forse le è già noto, "politicamente scorretto", cioè, non per vantarmi, alquanto anticonformista. Al proposito, mi interesserebbe sapere se non devo affatto parlare di politica italiana, evitando accuratamente tutti gli esempi che si possono trarre dalla nostra democrazia e dalla sua tormentata evoluzione, oppure se è sufficiente che non menzioni mai questo governo, il suo Presidente del Consiglio, alcuni suoi sottosegretari e alcuni deputati di Forza Italia? Qualche volta, proprio perché politicamente scorretto, mi può capitare, ad esempio, di individuare e criticare le inadeguatezze dell'allora Presidente della Commissione Bicamerale, sì, proprio l'excomunista. Se critico, argomentatamente, si capisce, anche la sinistra e l'Ulivo, i suoi exgovernanti e i suoi dirigenti, per esempio, a proposito di come si distrugge un partito, acquisisco un bonus di critiche che potrei, a tempo debito, usare anche per descrivere, analizzare, commentare, per esempio, i rapporti fra il potere esecutivo e il potere giudiziario in questo paese? Per caso, lei non avrebbe già elaborato un punteggio specifico per ciascun aggettivo critico, per ciascuna espressione, magari anche per la durata temporale '#8211; qualche minuto, una mezz'ora, un'intera lezione '#8212; delle (analisi) critiche e "quante volte"? Su questa base, più scientifica, meglio si potrebbe misurare la propria politicizzazione e la propria faziosità. Magari, tra espressioni critiche della destra e quelle critiche della sinistra ne uscirebbe un pareggio.
Come vede, on. Garagnani, non mi autodenuncio non per pavidità e neppure per orgoglio, ma soltanto perché ho troppe perplessità sulle modalità con le quali valutare il mio operato e, naturalmente, anche sullo strumento alquanto grezzo che lei ha suggerito. Noi docenti non siamo tutti eguali e se, come credo, lei intenderà, alla fine della delazione, comminarci delle sanzioni esemplari, allora è quantomeno indispensabile che fornisca preliminarmente criteri esaurienti. I più bravi di noi, come si conviene all'ambiente universitario molto competitivo, vorrebbero essere puniti molto di più dei colleghi che opportunisticamente rimangono nel vago e non prendono posizione. Insomma, come si diceva una volta, con espressione che certamente le è nota e forse cara, "molti nemici molto onore". Certo di una sua dettagliata, e pubblica, risposta, mi permetto di ringraziarla anche a nome dei colleghi che non esitano ad assumersi la responsabilità di quello che dicono e dicono quello che pensano.
GIANFRANCO PASQUINO