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Repubblica/Milano: Bidelli, 220 mila domande per mille posti da supplente

L´80% di richieste dal Sud, uffici ingolfati per mesi

10/08/2008
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la Repubblica

Puntano ai ruoli che risulteranno scoperti a settembre. La Uil: "Cinquecento richieste in ogni scuola, un record"

FRANCO VANNI

Oltre duecentomila domande per un posto da bidello supplente. Una valanga di lettere spedite alle scuole della provincia di Milano da giovani diplomati e madri di famiglia, l´80 per cento dal Sud. Disoccupati pronti a trasferirsi, inseguendo un contratto precario da 900 euro al mese come collaboratore scolastico. Incuranti del fatto che i posti in palio sono pochi, forse un migliaio, secondo la stima dei sindacati.

Quest´anno il ministero dell´Istruzione, con decreto del 26 giugno, ha aperto dopo sette anni le iscrizioni alle graduatorie di terza fascia per bidelli e impiegati di segreteria. Si tratta di liste di aspiranti lavoratori depositate nelle scuole, da cui i presidi potranno pescare a settembre per colmare i buchi di organico, o anche in corso d´anno per sostituire il personale in malattia. «Alcuni licei in un mese hanno ricevuto 2.500 candidature, e la media è di 500 domande per istituto», rende noto Uil Scuola, che ha diffuso la stima che indica in 220mila il numero di lettere arrivate alle 492 scuole di Milano e provincia. «Dopo il decreto ministeriale le graduatorie si sono aperte un po´ ovunque in Italia, ma è qui che dall´1 al 31 luglio è arrivata la valanga di richieste», spiegano in provveditorato.

L´unico requisito per partecipare al bando era avere fatto un corso professionale di tre anni, mentre chi aveva il diploma di terza media poteva iscriversi se aveva già almeno 30 giorni di servizio a scuola. Al provveditorato tracciano l´identikit del candidato: l´80 per cento dei candidati viene dal Sud, la maggior parte da Campania, Calabria e Sicilia. L´età media è di 25 anni, ma il 20 per cento delle domande è stato inviato da ultra cinquantenni. Il 35 per cento ha in tasca un diploma, il 25 ha seguito un corso professionale di tre anni e il restante 40 ha la terza media.

Confuse fra le richieste per i posti da bidello, alle scuole sono arrivate anche quelle di chi si candida a fare l´impiegato di segreteria, spesso facendo domanda per entrambe le posizioni. Fra chi si è detto disponibile solo per la segreteria, una minoranza, ci sono anche laureati. Per Carlo Giuffrè, segretario regionale di Uil scuola, «la situazione è inedita e preoccupante. L´enorme numero dei candidati fotografa una situazione del mercato del lavoro da brividi, soprattutto al Sud». Nel 2001, l´ultimo anno in cui fu aperta la graduatoria di terza fascia, i candidati bidelli a Milano e provincia erano 3mila, oggi sono 70 volte tanto. «Allora l´apertura del bando non era stata pubblicizzata, oggi lo è stata anche troppo», spiegano al provveditorato. Per capirsi: 220mila persone sono più dell´intera popolazione di Livorno o di Caserta, o di tutta la provincia di Treviso. È possibile che qualcuno abbia inviato la richiesta a più di una scuola, ma il dato resta quello. In provveditorato spiegano: «Il boom delle richieste dipende in gran parte dal fatto che i sindacati in tutta Italia hanno invitato gli iscritti agli uffici di collocamento a infilarsi nella graduatoria milanese, che si riteneva mobile e vantaggiosa. Guardando i timbri postali, un dato salta all´occhio: nella provincia di Agrigento sembra che chiunque avesse titolo per iscriversi qui lo abbia fatto». Annamaria Indinimeo, preside dell´istituto tecnico Kandinsky in zona Gratosoglio, registra come «in pochi giorni a scuola sono arrivate centinaia e centinaia di lettere, forse un migliaio. Scatoloni pieni di offerte di lavoro di cui non abbiamo bisogno: i 10 posti di bidello da noi sono tutti coperti». Stessa situazione al liceo scientifico Vittorini, dove il preside Giorgio Castellari, che ha ricevuto centinaia di lettere, è sicuro di non dovere cercare bidelli: «11 me ne servono e 11 ne ho», taglia corto. Intanto però le richieste vanno registrate, una per una. Giuffrè mette in guardia: «Per i presidi la pioggia delle candidature sarà un disagio, solo per archiviarle ci vorranno mesi, e le segreterie saranno paralizzate».


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