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Repubblica-Ma ora dalla capitale demoliremo la riforma

Ma ora dalla capitale demoliremo la riforma" Gli studenti preparano i controStati generali "La decisione del ministero di cambiare sede all'ultimo momento? Ovunque parleremo fort...

18/12/2001
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la Repubblica

Ma ora dalla capitale demoliremo la riforma"
Gli studenti preparano i controStati generali
"La decisione del ministero di cambiare sede all'ultimo momento? Ovunque parleremo forte e chiaro"
Ieri l'incontro tra i rappresentati delle scuole romane per discutere il progetto
"Abbiamo sviscerato i punti inaccettabili e stiamo mettendo tutto nero su bianco"
ANNA MARIA LIGUORI


"Non è la piazza che conta, siamo noi, sempre gli stessi a contare. E in qualunque posto saremo parleremo forte e chiaro". Cristian Bellino, vice presidente della Consulta provinciale degli studenti non da peso al cambiamento di città, deciso all'ultimo momento dal ministero della Pubblica Istruzione. Per lui a Roma sarà come sarebbe stato a Foligno o in qualunque altro posto, lo ha sottolineato ieri pomeriggio durante l'assemblea dei delegati all'istituto Kant, dove si sono tenuti i "controstati generali", tamburi di guerra per la Moratti. Tredici scuole hanno mandato i propri portavoce al liceo del Casilino, altri sei scuole al Russel e la riunione plenaria al Galilei. Una sola la linea d'azione per tutti: analizzare passo passo la riforma e formulare per ogni punto una contro proposta. Un lavoro andato a meraviglia.
"Il progetto non passa nemmeno il vaglio formale", commenta Valentina anche lei del Kant, "abbiamo sviscerato tutte le cose inaccettabili, le abbiano dibattute insieme ad un docente di lettere di Tor Vergata. E ora stiamo mettendo nero su bianco ogni cosa, quello che è venuto fuori cioè dalla demolizione della riforma della ministra". Il Coordinamento è compatto. E tutti gli altri studenti li seguiranno. Nulla sarà lasciato al caso. Al Galilei hanno persino avuto difficoltà a stilare la scaletta dei punti contrari. "Molti passaggi sono incomprensibili", dice Andrea che rappresenta il Manara al Galilei, "non è possibile confutare il vuoto e nemmeno ciò che viene affermato in un capitolo e contraddetto in un altro".
Proposta giudicata farraginosa dunque, poco chiara, proprio come il tentativo di disperdere la protesta in mille rivoli facendo il gioco delle tre carte sulla sede degli Stati Generali. "Mi aspetto che cambino ancora una volta posto", dichiara Tiziano del Tasso, "credono di scoraggiarci, ma non succederà. Roma anzi per noi è anche meglio, più gente, più facilità di accesso per tutti. Il palazzo del Congressi all'Eur è un luogo ideale. Ci hanno fatto un favore". E aggiunge Maria Givevra: "La Capitale va bene. I nostri professori, tutti con noi, potranno protestare senza lasciare le cattedre vuote, hanno due pomeriggi per farlo. Stavolta saremo uniti, un'emozione anche questa. Alla fine chi tiene veramente alla scuola sta dalla stessa parte".
In attesa della protesta nazionale che si terrà giovedì, domani prende il via quella cittadina. Gli studenti faranno alla questura questa proposta: il corteo, che partirà alle 9 da piazza della Repubblica, arriverà in piazza Santi Apostoli e da qui tutti all'Eur obiettivo piazza Kennedy, scelta come "piazza tematica" dal Movimento. Nulla però è stato ancora deciso e le forze dell'ordine attendono la richiesta formale per poter dare il loro okay. Ci sarà anche una mossa a sorpresa. "Faremo un mega sitin", annuncia Daniele, "qualcosa di simile a quello che era stato prospettato per Foligno. E abbiamo anche deciso una pacifica, simbolica protesta, ma d'effetto. Se la Moratti vuol capire, capirà".
(ha collaborato Beatrice Rutiloni)