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Repubblica-Le accuse della Cgil: ha cancellato 200 miliardi di vecchie lire per l'adeguamento degli edifici

RAPPORTO Le accuse della Cgil: ha cancellato 200 miliardi di vecchie lire per l'adeguamento degli edifici "Scuole, il ministro ha ignorato l'allarme sulla sicurezza" Il sottosegretario Aprea...

04/11/2002
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la Repubblica

RAPPORTO
Le accuse della Cgil: ha cancellato 200 miliardi di vecchie lire per l'adeguamento degli edifici
"Scuole, il ministro ha ignorato l'allarme sulla sicurezza"

Il sottosegretario Aprea: "Troveremo i soldi in questa finanziaria"
Enrico Panini: "Perché l'inchiesta è rimasta sul tavolo della Moratti per 9 mesi?"
MARIO REGGIO

ROMA - "La responsabilità politica è del ministro Letizia Moratti, che da nove mesi ha sul tavolo l'inchiesta sulla sicurezza degli istituti scolastici, ma non ha fatto nulla. Da un anno e mezzo dirige il ministero dell'Istruzione, ma non ha mai richiesto stanziamenti nella finanziaria, anzi ha consentito che venissero cancellati quelli messi in campo dal precedente governo. E per chiudere il quadro allarmante non ha mai convocato una conferenza dei servizi con gli enti locali".
L'attacco del segretario nazionale della Cgil scuola Enrico Panini è diretto. Perché il ministro Moratti ha cancellato i 200 miliardi di vecchie lire destinati alla sicurezza delle scuole dalla finanziaria del 2002? Perché non ce n'è traccia in quella del 2003? Perché ha ignorato l'inchiesta del Dipartimento per i servizi nel territorio del ministero dalla quale emergeva l'assenza dei controlli sull'agibilità statica di 57 scuole italiane su 100?
La risposta del sottosegretario all'Istruzione, con la delega alla sicurezza, Valentina Aprea, è imbarazzata: "Preferisco non parlare, lo farà il ministro nei prossimi giorni. È vero, nel 2002 non sono stati stanziati soldi, ma in questa finanziaria ci saranno". Ma serviranno a qualcosa? Per i Comuni e le Province, che hanno la competenza diretta sulla manutenzione degli edifici scolastici, i 200 miliardi servivano ad accendere mutui con la Cassa Depositi e Prestiti. Ma ora, con i drastici tagli della finanziaria agli enti locali, la storia si fa ancora più complicata e forse irrisolvibile. Non è un caso che l'Associazione nazionale dei Comuni italiani ha lanciato un disperato appello al governo: "Per l'edilizia scolastica servono tre miliardi di euro, altrimenti la situazione rischia di precipitare definitivamente".
Ripercorriamo ora la storia dell'indagine. L'idea viene in mente al capo del Dipartimento per i servizi nel territorio del ministero. È il 4 maggio del 2001. Il centrodestra ha appena vinto le elezioni, ma il nuovo governo non si è ancora insediato. Il Dipartimento investe 40 miliardi di lire per la formazione del personale alla sicurezza nel 2001 e altrettanti per l'anno successivo. È l'occasione per un'indagine a tappeto nelle 10 mila e ottocento scuole pubbliche. A tutti gli istituti viene inviata una scheda particolareggiata da restituire via internet al ministero. Alle scuole si chiede se negli ultimi cinque anni sono stati fatti lavori di manutenzione, se esiste il certificato di agibilità statica, quello igienico-sanitario, la prevenzione incendi, se esistono e dove barriere architettoniche, se è stato nominato il responsabile della sicurezza. E altro ancora. All'inizio il meccanismo stenta a partire, ma con il passare dei mesi va a regime. Circa il 90% degli istituti risponde. I dati vengono elaborati dal Servizio statistico del ministero, decine di dirigenti e impiegati lavorano senza chiedere una lira in più. Mano a mano che si accumulano i dati l'emergenza diventa evidente. In particolare il certificato di agibilità statica manca in 57 istituti su cento. Non va molto meglio sul fronte dell'agibilità igienico sanitaria e la prevenzione degli incendi. A febbraio del 2002 il lavoro è finito. Il monitoraggio finisce sul tavolo del ministro Moratti e del sottosegretario Aprea. Silenzio assoluto per nove mesi. E adesso?