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Repubblica-La riforma della scuola che non c'è

La riforma della scuola che non c'è CORRADO AUGIAS C aro Augias, sono il preside del liceo s...

01/02/2004
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la Repubblica

La riforma della scuola che non c'è
CORRADO AUGIAS


C aro Augias, sono il preside del liceo scientifico di Ruvo di Puglia. Si parla molto della scuola ma, per andare al sodo, molte cose non si potranno fare perché non ci sono i soldi. Le assunzioni a t. i. di personale per l ' anno scolastico 2004/05 sono state fissate in 15 mila unità, cifra inferiore al normale avvicendamento, quindi con una reale restrizione delle risorse umane.

Con questa riduzione di personale s ' intende affrontare la riforma delle elementari e delle medie, garantendo anche il tempo pieno. Poiché le risorse finanziarie, assegnate dalla legge di bilancio, non sono aumentate, se le iscrizioni per il tempo pieno supereranno le previsioni al minimo fatte dal ministero, toccherà alle scuole arrangiarsi o assumersi la responsabilità di non garantire il servizio annunciato in tv dal ministro. Se si divide in modo proporzionale per regioni/provincie/singole scuole la somma stanziata a livello nazionale per il sostegno agli alunni in situazione di handicap, viene fuori che la nostra scuola disporrà per di euro 34,00. Abbiamo tra gli iscritti due soggetti diversamente abili, ci vorrà molta fantasia per trovare una soluzione con questa cifra. Altro esempio. La scuola è obbligata a garantire i corsi per il patentino per la guida dei ciclomotori. I corsi sono gratuiti per gli allievi ma non c ' è nemmeno un euro per chi dovrebbe insegnare. Una previsione legislativa destina il 7 per cento delle multe per infrazioni al codice della strada a finanziare (eventualmente) questi corsi. Di ciò non esiste alcun riscontro né al ministero, né presso gli organi di polizia locali o regionali. Il numero medio di alunni iscritti ai corsi è di 150 per ogni scuola superiore di media grandezza, ci vorrebbero quindi almeno 7 corsi per scuola con 20 ore di lezione per corso. Con quali fondi? Ho inteso parlare di un possibile finanziamento extra di 41 euro, vedremo. Potrei continuare stimato dottore e non creda che sottovaluti tutti gli altri problemi: quelli propri dell ' insegnamento, i rapporti con le famiglie, gli allievi difficili da seguire nella speranza di recuperarli. Solo che certe volte, a sera, quando sono solo nella mia stanza e vedo la montagna di questioni sulle quali non ho materialmente possibilità d ' intervento, un po ' , confesso, mi adiro con chi va in tv a parlare di scuola finalmente rinnovata.

Biagio Pellegrini

Preside Liceo Scientifico Ruvo di Puglia

L ettere dalla scuola ne giungono molte. Ho lasciato quasi integra questa perché solleva questioni raramente affrontate in modo così esplicito. Al di là delle dichiarazioni enfatiche sull'autonomia della scuola, vi è descritta la realtà di un settore cui si chiede molto, che è stato illuso con l'etichetta dell'autonomia, ma che quasi sempre è autonomo solo nel senso che deve cercarsi dove e come può le risorse per tirare avanti. Che la cosa non vada bene salta agli occhi. Il ministro potrebbe limitarsi a dire: questo possiamo fare perché il momento è difficile e di più non si può; capiremmo. Questa franchezza però non le è consentita: smentirebbe l'immagine di un ritrovato azzurro Bengodi. Capiamo anche le esigenze della politica, ma che (a parte ogni questione di merito) si spacci questa zoppicante mediocrità per una grande riforma sembra francamente troppo.


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