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Repubblica - La nuova formazione professionale incognita per mezzo milione di allievi

I programmi saranno redatti dalle Regioni. Il timore è che la strada per la laurea diventi troppo difficile La nuova formazione professionale incognita per mezzo milione di allievi I...

03/02/2002
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la Repubblica

I programmi saranno redatti dalle Regioni. Il timore è che la strada per la laurea diventi troppo difficile
La nuova formazione professionale incognita per mezzo milione di allievi
IL CASO
MARIO REGGIO

ROMA '#8212; Mille e settecento istituti, oltre mezzo milione di allievi, quasi due miliardi e mezzo di euro (5 mila miliardi di lire) spesi dalle Regioni. Sono i numeri della formazione professionale in Italia. Un settore da sempre di competenza delle Regioni che lo finanziano, per il 98 per cento, con i soldi del Fondo sociale europeo. Tredici su venti stabiliscono le regole ma non la gestiscono direttamente: la formazione è affidata, nella gran parte di casi, dopo un bando pubblico ad enti privati sociali come i sindacati, la Confindustria e nel Nord dalla Congregazione dei Salesiani. In Campania, Toscana, Umbria, Marche, Calabria e Trentino la gestione è pubblica, in Basilicata è mista. Le qualifiche professionali che vengono rilasciate a chi frequenta i corsi sono riconosciute dalle altre regioni solo se c'è una convenzione. Da qualche anno EmilaRomagna, Lombardia, Piemonte e Veneto hanno organizzato corsi di formazione di livello più elevato rispetto a quelli di base (ad esempio carpentiere, meccanico, parrucchiere) spostando l'accesso a 16 anni. Ora la maggior parte di chi frequenta la formazione ha appena abbandonato la scuola dopo la terza media o il primo anno delle superiori. Per lo più sono ragazzi che non ce l'hanno fatta a proseguire gli studi. Da qualche anno, specie nel centronord, sono cresciute le attività di formazione e di orientamento nel settore informatico, sanitario, industriale e commerciale.
Cosa dovrebbe cambiare con la riforma Moratti? Sulla carta molte cose. Il dirittodovere allo studio sale a 18 anni. La scelta tra i licei e la formazione professionale avverrà alla fine della terza media. Chi sceglierà la formazione dovrà seguire quattro anni di corsi. Al termine entrerà in possesso della qualifica professionale. Subito dopo potrà scegliere tra il lavoro, un anno in più per sostenere la maturità e entrare all'università. Oppure un anno supplementare prima di seguire i corsi di Istruzione tecnica superiore. Durante i primi quattro anni potrà scegliere di abbandonare la formazione ed iscriversi ad uno degli otto indirizzi dei licei. Un meccanismo che vale anche al contrario. Ma i dubbi che il meccanismo possa funzionare sono molti. "Chi inizierà i corsi di formazione, dopo la terza media '#8212; commenta Maria Brigida, responsabile della Formazione professionale della Cgilscuola '#8212; ha il destino predeterminato. Non avrà mai gli strumenti culturali per passare al liceo, immaginarsi se potrà arrivare all'università. Molto meglio il progetto Berlinguer che prevedeva un biennio unificato per tutti alle superiori e dopo due strade: i licei o la formazione".


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