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Repubblica-Girotondo fase due "Assediamo la Moratti"

IL RETROSCENA Prossimo obiettivo la Pubblica istruzione, poi la Sanità Girotondo fase due "Assediamo la Moratti" Il movimento farà una pausa per preparare una nuova camp...

11/03/2002
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la Repubblica

IL RETROSCENA
Prossimo obiettivo la Pubblica istruzione, poi la Sanità
Girotondo fase due "Assediamo la Moratti"
Il movimento farà una pausa per preparare una nuova campagna Ma le fondatrici già progettano di "circondare" la scuola


ROMA - Nanni Moretti un progetto ce l'ha: "Il prossimo girotondo lo potremmo fare attorno al ministero della Pubblica Istruzione". "Circondiamo la Moratti", potrebbe essere l'altro slogan. Ma per ora il movimento dell'opposizione fai-da-te, cresciuto al di sopra di qualunque aspettativa, ha solo in mente di riprendere fiato, e poi coordinarsi.
Presi in contropiede dal loro stesso successo, dalla marea di adesioni, dalla risposta della società civile, gli organizzatori non demordono dagli obiettivi strategici ma vogliono essere ben preparati sulle mosse tattiche. Ha detto, scritto e ribadito che le emergenze democratiche su cui mobilitarsi, "simbolicamente rappresentati da alcuni edifici", sono l'indipendenza della magistratura, la libertà d'informazione, e a seguire "il diritto all'istruzione pubblica e il diritto all'assistenza sanitaria". Il girotondo attorno ai palazzi di giustizia c'è stato; quello per l'informazione che ha coinvolto un sorprendente numero di città e rispettive sedi Rai, idem. Ora si passerà a mettere a segno il giocoso assedio alla Moratti e alle direzioni provinciali della Pubblica Istruzione.
"Ma non sappiamo quando; a questo punto non abbiamo più nessun calendario di appuntamenti. Dopo questo girotondo abbiamo deciso di prendere una pausa. L'adesione del resto su temi ancora più sentiti come la scuola, sarebbe massiccia", esausta spiega Silvia Bonucci, una delle organizzatrici, alla fine della giornata campale di ieri. Da Milano, Daria Colombo, la giornalista moglie del cantante Roberto Vecchioni che ha organizzato il 26 gennaio scorso il primo girotondo attorno al Palazzo di giustizia, è sulla stessa lunghezza d'onda. "Un successo del genere, soprattutto la contemporaneità dei girotondo nelle varie città d'Italia, merita che ci si incontri". Il coordinamento insomma è più che mai necessario.
Però tutti nel movimento, a cominciare da Moretti, ci tengono a chiarire che "vogliono continuare a delegare" ai politici di professione, ai sindacati cui hanno suonato la sveglia. "Noi siamo nati per riempire dei vuoti, siamo allerta ma non intendiamo certo sostituirci ai partiti. Saremmo ben contenti di non servire più", afferma Daria.
Dall'improvvisato palco sugli scalini della chiesa di "Cristo Re" in viale Mazzini ieri mattina, Silvia Bonucci e Marina Astrologo hanno ribadito l'intenzione di volere circondare i luoghi simbolo dell'istruzione, della sanità e del lavoro. Quando, si vedrà. Come, si studierà.
Ma le aspettative del popolo dei girotondo sono tante. Da viale Mazzini ieri, una volta conclusa la manifestazione affollata di diecimila manifestanti, si sollecita un'altra manifestazione per la giustizia. Che è il tema su cui è partita la mobilitazione, per protestare contro l'attacco ai giudici e, in particolare, a quelli di Milano da parte del centrodestra. Ricorda Daria Colombo di "quell'idea della Luigina" nata una sera a casa loro, a casa Vecchioni. "Era una formula che ci pareva pacifica, ma espressiva: tenersi per mano, abbracciare, proteggere e difendere la democrazia, però con una certa giocosità...".
Due mesi dopo, i girotondisti, detti anche "l'Ulivo selvatico", hanno calamitato decine di migliaia di cittadini, messo sotto processo i politici del centrosinistra per i ritardi e la mancanza di unità.
(g.c.)