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Repubblica-Folena dà la carica ai ragazzi "Alzare la voce è sacrosanto"

L'INTERVISTA Il deputato della Quercia, ieri nel suo collegio di Manfredonia, plaude alla 'rivolta' Folena dà la carica ai ragazzi "Alzare la voce è sacrosanto" "Vedo un...

02/12/2001
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la Repubblica

L'INTERVISTA
Il deputato della Quercia, ieri nel suo collegio di Manfredonia, plaude alla 'rivolta'
Folena dà la carica ai ragazzi "Alzare la voce è sacrosanto"
"Vedo una ripresa di iniziativa da parte dei giovani"
RAFFAELE LORUSSO


Pietro Folena "benedice" il risveglio dei movimenti studenteschi. Il deputato della Quercia, ieri impegnato nel suo collegio elettorale di Manfredonia, saluta il ritorno in piazza degli studenti. "La ripresa del protagonismo giovanile è un aspetto molto positivo '#8212; spiega '#8212; Il fatto che anche in Puglia e nel Mezzogiorno i ragazzi facciano sentire la propria voce non deve essere sottovalutato".
Onorevole Folena, nei giorni scorsi lei, l'onorevole Alba Sasso e altri parlamentari avete scritto una lettera aperta agli studenti. Qualcuno, però, vi ha accusato di voler strumentalizzare la protesta.
"Nessuna strumentalizzazione. Soltanto una doverosa attenzione a questa ripresa di protagonismo giovanile. C'è una grande soggettività studentesca di enorme freschezza. Anche in Puglia la stragrande maggioranza degli istituti è in agitazione. Dopo anni in cui si è parlato di disimpegno, di allontanamento dalla politica, di riflusso siamo di fronte ad un fatto nuovo, che è parallelo, anche se non può essere identificato, a quel grande movimento giovanile di critica alla globalizzazione e alla guerra".
E i Ds pluadono.
"I Ds non sono schiacciati su quello che dicono gli studenti. I ragazzi, però, hanno diritto di sapere, di conoscere le posizioni e noi possiamo offrire loro una sponda politicoparlamentare".
La politica riparte dalla scuola?
"Riparte dalla scuola, dalle esigenze basilari e dalle condizioni di vita delle giovani generazioni. Tutto questo ha trovato una spinta nelle posizioni del ministro Moratti e nel suo indirizzo controriformatore, che punta a cancellare i cambiamenti avviati nella passata legislatura dal ministro Berlinguer. C'è una domanda di scuola pubblica. C'è il rifiuto dell'idea di portare il mercato e logiche di mercato a dominare la vita dei giovani e degli studenti".
È la protesta di una generazione?
"Esatto. Il diritto all'istruzione viene rivendicato da questa generazione come un diritto di tutti, che non può essere subordinato a convenienze e profitti di qualsiasi tipo. È importante che la protesta stia avendo nel Mezzogiorno le sue punte più significative. Qui la domanda di sapere e di istruzione è più forte, qui c'è la consapevolezza che il diritto al sapere per tutti è particolarmente importante, perché se non si è in un circuito formativo permanente si rischia di essere tagliati fuori da tante opportunità imprenditoriali e di lavoro".
La riforma Moratti non garantisce niente di tutto questo?
"La proposta del ministro Moratti cancella alcuni dei cambiamenti introdotti negli anni scorsi e rischia di aprire la strada a un sistema di deregolazione dell'istruzione pubblica e a quelle forme già sperimentate in alcune regioni del Nord di finanziamenti e di trasformazione della scuola in qualcosa che è completamente diverso da quanto previsto dalla Costituzione".


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