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Repubblica-Fisco, Tremonti convoca i sindacati -Cisl e Uil accettano. La Cgil: se la Camera vota non andiamo

Epifani: grave che il governo ci chiami mentre il provvedimento ha già iniziato l'iter parlamentare. Delega, 300 emendamenti Fisco, Tremonti convoca i sindacati Cisl e Uil accettano. La Cgil: ...

07/05/2002
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la Repubblica

Epifani: grave che il governo ci chiami mentre il provvedimento ha già iniziato l'iter parlamentare. Delega, 300 emendamenti
Fisco, Tremonti convoca i sindacati
Cisl e Uil accettano. La Cgil: se la Camera vota non andiamo

ROBERTO PETRINI

ROMA - Tremonti convoca i sindacati per domani: spiegherà la sua riforma fiscale, mentre alla Camera con l'avvio del dibattito si prepara la battaglia sulla contestata delega che dovrebbe ridurre da cinque a due le aliquote Irpef. Il governo ha fretta: il sottosegretario Molgora ha detto che prevede l'approvazione della delega per fine giugno e che i primi decreti attuativi di potrebbero avere a fine anno.
La mossa a sorpresa di Tremonti è stata letta come un primo tentativo di disgelo dei rapporti tra governo e sindacati dopo lo sciopero generale: subito è giunto il sì alla convocazione da parte di Cisl e Uil, ma Guglielmo Epifani, numero due della Cgil, ha parlato di una convocazione "singolare" mentre il Parlamento sta votando e ha aggiunto che il suo sindacato sta discutendo se andare. Di fatto la Cgil ha deciso che tutto dipenderà dalla votazione dell'articolo 3 che riguarda la riforma dell'Irpef: se sarà votato quell'articolo prima delle 18 di domani, ora del vertice, la Cgil non si presenterà all'incontro.
La questione ha avuto un'eco in Parlamento dove i Ds, con Giorgio Benvenuto, Nicola Rossi e Mauro Agostini, hanno chiesto di rinviare il voto previsto per oggi, cioè alla vigilia del vertice tra Tremonti e i sindacati: in questo modo infatti - hanno spiegato - non si potrebbe tenere conto dell'opinione delle confederazioni. Ma dalla maggioranza è giunta una risposta negativa al rinvio e il sottosegretario Molgora ha spiegato che "eventuali proposte dei sindacati potranno essere esaminate al Senato". Cauto Tremonti che in serata da Bruxelles, ha tenuto a precisare che l'incontro è stato convocato "su richiesta del sindacato" e ha aggiunto che si parlerà "solo" di fisco.
Al vertice di domani la Cgil arriva con un giudizio assai critico sull'impostazione della riforma: secondo ambienti sindacali infatti, "anche entrando nella logica di questa riforma", nella delega si stanno profilando riduzioni certe per i redditi con l'aliquota più alta, mentre per i redditi più bassi, dove la riduzione delle tasse è affidata alle deduzioni, non c'è certezza proprio perché l'entità delle deduzioni è ancora molto incerta. Inoltre c'è preoccupazione perché scompariranno le deduzioni specifiche per il lavoro dipendente.
Anche sul piano parlamentare, dove l'opposizione ha presentato un progetto alternativo e circa 300 emendamenti, il testo Tremonti ha suscitato una valanga di critiche. L'ex ministro delle Finanze Visco ha definito la riforma un "manifesto propagandistico" e ha detto che si apre una questione costituzionale, relativa all'articolo 81, perché le coperture della riforma sono rimandate alle prossime Finanziarie. Secondo Benvenuto "il governo malgrado la promessa elettorale "meno tasse per tutti" tende a far slittare nel tempo la promessa elettorale spingendola verso la fine della legislatura".
A difendere la delega è rimasto il relatore Vittorio Emanuele Falsitta che ha assicurato che il governo sta studiando come risolvere il problema degli incapienti cioè i redditi talmente bassi da non poter beneficiare delle deduzioni. "L'opposizione sta affermando il falso, il sistema a due aliquote è condiviso e insegnato nelle università", ha aggiunto cercando di difendersi dalle accuse. Visco ha replicato indirettamente: "Chiunque abbia fatto un esame di scienza delle finanze sa che con una aliquota del 23 per cento nessuna deduzione consente di compensare quanto i redditi più bassi pagherebbero con una aliquota più bassa".
Mentre si discute di fisco Tremonti ha varato una direttiva sull' azione amministrativa che lo smaltimento entro il 2002 di 20 mila pratiche arretrate sulle pensioni e l'esame di 20 mila ricorsi sull' invalidità civile e 40 mila accertamenti sempre sugli invalidi.