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Renzi lascia a piedi 20 mila prof

Verso il dl sulla Buona scuola: il governo punta a svuotare le Gae, per gli altri il concorso. Tanti i precari delle liste di istituto che rischiano il contratto

10/02/2015
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ItaliaOggi

Alessandra Ricciardi

la decisione, che è innanzitutto politica, ancora non è stata presa, anche perché manca il confronto finale con il premier Matteo Renzi. Ma l'orientamento ai piani alti del ministero dell'istruzione ormai appare chiaro. Le 148 mila assunzioni del decreto legge sulla Buona scuola consentiranno lo svuotamento delle sole graduatorie ad esaurimento.

Sarà questo canale del precariato, così come del resto aveva annunciato lo stesso presidente del consiglio nell'illustrare i punti chiave della riforma della scuola, ad essere esaurito.

Una scelta per nulla indolore, che dovrebbe lasciare senza contratto circa 20 mila docenti ad oggi impiegati dalle graduatorie di istituto per supplenze di durata annuale. Per loro, se il piano sarà confermato, due le vie di uscita di emergenza: il ricollocamento volontario presso le scuole paritarie, nell'ipotesi che chi oggi vi lavora, ed è incluso nelle Gae, propenda per il passaggio alle dipendenze dello stato; il concorso che sarà bandito nel 2015, e che esplicherà i suoi effetti fino al 2018, e che potrebbe prevedere una quota di posti riservati oppure un punteggio aggiuntivo ad hoc per quanti dimostreranno di avere già lavorato per un certo numeri di anni.

Secondo quanto risulta a ItaliaOggi, sono queste le linee del ragionamento che il Miur sta portando avanti nel corso dei lavori preparatori del decreto legge sulla Buona scuola, atteso al consiglio dei ministri del 27 febbraio, e in vista dell'incontro chiarificatore con il premier, che potrebbe aversi la prossima settimana. E in attesa che dal ministro dell'economia arrivino alcuni riscontri, sul fronte della esatta quantificazione delle coperture. Se quest'anno i docenti destinatari di contratto da graduatorie di istituto da almeno tre anni risultano circa 30mila, si conta che di questi almeno 10 mila continueranno comunque a lavorare perché per la cattedra ricoperta, in generale materie scientifiche, non c'è disponibilità sufficiente di insegnanti nelle graduatorie ad esaurimento. Resterebbero altri 20 mila precari le cui supplenze, con le assunzioni da Gae e la creazione dell'organico funzionale, è il ragionamento, non dovrebbero più essere necessarie.

Un problema sociale e anche economico, visto che rappresentano altrettante indennità di disoccupazione da mettere a carico dello stato.

Esiste anche un piano B: non assorbire tutti i docenti delle Gae in un anno, allungare il piano e includervi anche i precari della seconda fascia delle liste di istituto, rivedendo la legge sul reclutamento. Un piano sulle cui chance di successo ad oggi in pochi sono pronti a scommettere.


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