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Quei nuovi arredi contesi Summit per decidere chi li avrà prima degli altri

Il ministro e il commissario Arcuri convocano presidi, sindacati e Anci per definire l’ordine di consegna L’ira delle Regioni: “Assurdo escluderci”

19/08/2020
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la Repubblica

Alessandra Ziniti

ROMA — A chi toccheranno i primi banchi con le ruote e le nuove forniture di quelli tradizionali? Alle scuole messe peggio, quelle con poche aule e spazi ristretti (prevalentemente al sud) o a quelle nelle zone (del centro nord) dove è più alta l’incidenza dei contagi? La contesa dei due milioni e mezzo di banchi che l’ufficio del commissario per l’emergenza Arcuri ha commissionato a 11 tra aziende e consorzi, sui cui nomi non si è ancora alzato il velo, è già partita. La linea prevalente sembra quella di privilegiare le scuole più in difficoltà, seguendo le indicazioni dei presidi. Ma gli animi sono tesi. “Criteri e priorità per la distribuzione dei banchi tra le diverse regioni”, è l’oggetto dell’incontro urgente convocato per le 19 di oggi dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina insieme al commissario straordinario Domenico Arcuri. Invito rivolto alle associazione dei presidi, ai sindacati della scuola, ai dirigenti scolastici, ai direttori degli uffici regionali scolastici, all’Anci ma non alle Regioni. «Una convocazione dalla quale sono escluse inopinatamente solo le Regioni — protesta l’assessore all’istruzione del Veneto, Elena Donazzan — il caos in cui la scuola si trova a meno di due settimane dall’inizio delle attività è una grave responsabilità politica del governo».

Molto dipende dall’aggiornamento dei protocolli per il rientro in classe che il Comitato tecnico scientifico sottoscriverà per le scuole che non potranno garantire il distanziamento. Quel che è certo è che il 14 settembre, al primo suono della campanella, di banchi nuovi in giro ce ne saranno pochi.

Le prime consegne, dopo la proroga dei termini del bando decisa per consentire una più ampia partecipazione alla gara europea, sono fissate per il 12 settembre. Ma, nella già ottimistica previsione, riguarderanno poche migliaia di banchi. Le 11 aziende vincitrici sono state informate dell’esito della gara solo lunedì, a cinque giorni dall’aggiudicazione della gara. Chi sono? Ci vorranno ancora diversi giorni (sulla carta addirittura 30) per saperlo. «Nessun mistero — spiegano dall’ufficio del commissario Arcuri che lunedì ha già respinto al mittente le accuse dell’Associazione presidi — Il codice degli appalti prevede che l’elenco delle ditte, quelle vincitrici e quelle ecluse, venga pubblicato entro 30 giorni. Ci sono degli adempimenti burocratici, consenso, legge sulla privacy. Ma faremo tutto il possibile per accorciare i tempi».

Mistero anche sul costo: il bando non propone alcuna cifra, l’aggiudicazione è stata fatta con un punteggio attribuito tenendo conto dell’offerta tecnica e di quella economica. La gara dovrebbe aver abbattuto il costo standard di 50 euro per un banco tradizionale e quello ipotizzato di circa 200 per quello innovativo: fatti due conti la cifra complessiva dovrebbe oscillare tra i 3 e i 400 milioni.

Ma quanti saranno i banchi subito disponibili? E quando sarà completata la distribuzione a tutti gli istituti? Di certo non si potrà che procedere a lotti. Alcune delle aziende partecipanti alla gara (scommettendo sulla bontà della loro offerta) hanno comunque avviato una prima produzione, ma è impossibile che i due milioni e mezzo di banchi ordinati siano prodotti, consegnati e montati (come prevede il bando) prima di tre mesi. Lo conferma Giancarlo Spadaccini, di “Auletrepuntozero” di Vasto, uno dei partecipanti al bando. «Abbiamo fatto la nostra offerta insieme ad Assodidattica, impegnandoci a consegnare tra ottobre e dicembre, in tre scaglioni. Ma se anche un’impresa avesse la forza di produrre quanto richiesto non troverebbe le materie prime ad agosto. Anche avviando la produzione oggi potremmo cominciare a consegnare solo a ottobre».


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