FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3904429
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Pubblico impiego. Si riapre la contrattazione, resta il blocco salariale

Pubblico impiego. Si riapre la contrattazione, resta il blocco salariale

Sempre al palo gli stipendi de i dipendenti pubblici che anche per il 2014 dovranno rinunciare agli aumenti salariali, compreso l'adeguamento delle retribuzioni al costo della vita

09/08/2013
Decrease text size Increase text size
l'Unità

Sempre al palo gli stipendi de i dipendenti pubblici che anche per il 2014 dovranno rinunciare agli aumenti salariali, compreso l'adeguamento delle retribuzioni al costo della vita. Il Consiglio dei ministri ieri ha infatti ratificato quel che era nell'aria: ovvero la proroga per l'anno prossimo del blocco della parte economica dei contratti nazionali oltre che delle indennità corrisposte a livello individuale, scatti vari e avanzamenti di carriera. Si sblocca invece la trattativa sulla parte normativa del contratto che permettrà a governo e sindacati di tornare a confrontarsi. La decisione di prorogare il blocco delle retribuzioni è stata motivata dal governo con «la particolare contingenza economico-finanziaria, che richiede interventi non limitati al solo 2013, i cui effetti sono stati già scontati sui saldi di finanza pubblica». «Sussistono infatti - continua la nota del Consiglio dei ministri - condizioni di eccezionalità tali da giustificare la proroga al 2014 di una serie di misure in materia di pubblico impiego, comunque con un orizzonte temporale limitato». La riapertura della contrattazione per la sola parte normativa è per i sindacati dei lavoratori pubblici di Cgil, Cisl e Uil, «un minimo passo in avanti, certo non sufficiente, che tuttavia consentirà la ripresa delle trattative dopo 4 anni di blocco e di affrontare in modo serio la regolamentazione di istituti giuridici che le recenti riforme avevano sottratto all'autonomia negoziale». Metà dei lavoratori pubblici sono ultracinquantenni (dati forniti ieri dall'Aran): «Non rinnovare il contratto e pretendere che questi stessi lavoratori, in condizioni così difficili, efficientino e modernizzino le nostre pubbliche amministrazioni, è quantomeno irrealistico» continuano i sindacati che, pur apprezzando l'iniziativa del ministro D'Alia di voler riprendere il confronto, chiosa no affermando che «la timidezza di questa e di altre iniziative del governo non aiuta. Servono impegni concreti e soprattutto risorse».