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Proposta Ichino, Cisl Scuola e Flc Cgil dicono no

Pietro Ichino: stabilizzare sì i precari, ma ridefinendo la disciplina dei contratti a tempo indeterminato per i neoassunti

02/04/2011
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Tuttoscuola

Prime reazioni all'articolo di Pietro Ichino che dalle colonne del Corriere della Sera propone (cfr. Precari: la ricetta di Pietro Ichino) di stabilizzare sì i precari, ma ridefinendo la disciplina dei contratti a tempo indeterminato per i neoassunti.

Intervistato da Labitalia, il segretario generale della Cisl Scuola, Francesco Scrima, obietta: "Va chiarito cosa intende il professore Ichino quando dice 'tutti a tempo indeterminato, ma nessuno inamovibile'. Se lo intendiamo come la possibilità che, per via della chiusura di più classi di una scuola, un docente venga trasferito in un'altra struttura, allora questo già avviene da tempo. Con i tagli che ci sono stati nella manovra finanziaria del 2008, abbiamo avuto tantissimi trasferimenti d'ufficio".

Ancora più critico nei riguardi della proposta il segretario generale della Flc Cgil, Domenico Pantaleo, che spiega: "L'idea del professor Ichino è sempre la stessa e cioè che si deve 'abbassare' la quota dei diritti per potere lavorare. E questa è un'idea che io assolutamente non condivido. Noi siamo invece convinti che, con un'azione programmata, è possibile arrivare a stabilizzare tutti i precari della scuola".

"Noi - continua Pantaleo - dobbiamo dimostrare che è possibile stabilizzare i precari della scuola, a partire da quei 120 mila che già oggi vi lavorano, percependo lo stipendio fino a giugno. Stabilizzare questi lavoratori - insiste Pantaleo - non costerebbe nulla allo Stato, che già li sta pagando".