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Profumo: "Spero in recupero fondi ricerca" Ma l'Infn scrive a Napolitano: "Tagli devastanti"

Un investimento da 8,1 miliardi di euro nell'innovazione per creare lavoro: è l'iniziativa della Commissione europea presentata in un incontro a Roma in cui è intervenuto da Bruxelles anche il ministro: "L'Italia deve competere". Ma per il presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare "con queste decurtazioni non c'è speranza

09/07/2012
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la Repubblica

 "Mi auguro che in fase di conversione del decreto" sulla spending review "ci sia un recupero dei fondi agli enti di ricerca" al momento dedicati ad altri settori. Ad affermarlo è stato il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo in un video-collegamento da Bruxelles con la Rappresentanza d'Italia della Commissione europea. Profumo ha anche annunciato 1 che il prossimo 12 luglio ci sarà un tavolo con gli Enti di ricerca e le Università "per avviare una riflessione".

Sono circa 8.100 milioni di euro il totale dei bandi destinati a finanziare la ricerca che oggi sono stati annunciati a Bruxelles e dalla Commissione Europea. Si tratta di finanziamenti previsti nell'ambito del VII Programma Quadro per la ricerca. Il ministro Profumo ha lanciato quindi un invito ai centri di ricerca: "Da parte mia c'è il massimo impegno a recuperare una parte delle risorse che in questo momento sono state deviate su altre attività, ma dobbiamo rivedere - ha detto - i nostri modelli di gestione della ricerca del Paese. Nell'Ue, l'Italia perde 500 milioni l'anno - differenziale tra quanto investiamo, (14,4%), e quanto riporteremo a casa (l'8,5%). Perdita che diventerà di 800-900 milioni con Horizon 2020".

Profumo, parlando della sfida di recuperare i fondi che l'Italia investe in Europa in materia di ricerca e innovazione,

ha tenuto a precisare che, "in questo momento di grandissima difficoltà bisogna dimostrare di avere una capacità di competere, e soprattutto di recuperare quelle risorse che il nostro Paese non ha". I bandi europei - ha spiegato - sono una grandissima palestra. In questi mesi abbiamo lavorato su una palestra interna, adesso inizia il torneo, che è l'elemento vero sui cui vogliamo giocare", ricordando che l'Italia perde circa 500 milioni all'anno (tra investimenti che effettua in Europa e quello che porta a casa ndr), mentre altri partner investono. "Come l'Inghilterra che investe circa il 12% e ottiene il 14,5%; l'Olanda non arriva al 4% nelle risorse investite ma recupera il 6,7%, e ancora il Belgio con il 3% di investimenti ne riceve indietro il 4%. Come fare?

"Dobbiamo utilizzare questo momento di grande difficoltà - ha spiegato il ministro - per diventare più efficienti ed efficaci. Ora stiamo parlando di qualche decina di milioni di tagli in Italia, che sono importanti, ma nella competizione europea c'é in gioco quasi un miliardo di risorse, quindi la differenza sta in questo". A livello europeo il ministro ha suggerito "di avere una maggiore attenzione alle regole e ai sistemi di valutazione della Commissione europea, in quanto - ha concluso - quello che ci manca è questa capacità di lavorare insieme e di avere anche una certa abitudine alle regole e alla valutazione".

Ma i tagli preoccupano e fanno discutere. Il presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Fernando Ferroni, per esempio proprio non ci sta e, dopo aver minacciato le dimissioni per i tagli subiti dall'Infn nell'ambito del decreto, ha scritto direttamente al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per sollecitare maggiore attenzione sul mondo della ricerca scientifica italiana e delle sue eccellenze.

"Mi rivolgo a Lei perché ci ha dato l'enorme gioia di inviare ai fisici italiani del Cern un plauso per il successo nella ricerca del bosone di Higgs" scrive Ferroni nella lettera al Capo dello Stato in cui afferma che con il provvedimento assunto nel decreto si "penalizza la qualità e l'eccellenza" della ricerca italiana. "Nel Suo messaggio - ricorda il presidente dell'Infn - Lei sottolineava il rilievo internazionale della fisica italiana e il suo prestigio nel mondo. Mi permetto di aggiungere che proprio questo prestigio ha fatto sì che commesse per centinaia di milioni di euro siano arrivate alle Pmi italiane ad alta tecnologia nel corso della costruzione dell'acceleratore di particelle di Ginevra".

"Ora, con una scelta non discussa né preannunciata nel decreto sulla spending review, non solo il prestigio, ma la capacità stessa di stare al passo con la ricerca internazionale in fisica e di avere un futuro per la fisica italiana, vengono gravemente compromessi" aggiunge Ferroni. Il taglio previsto per gli enti di ricerca grava infatti in modo particolare sull'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, che si trova a rinunciare da solo alla stessa cifra – o quasi – di quel che tutti gli altri enti i ricerca messi assieme debbono subire in termini di riduzione del contributo statale.

"Non troviamo coerenza logica in questo taglio e non vediamo come esso si coniughi con il tentativo, che pure il Governo fa, per non attuare tagli lineari, ma valorizzare le parti produttive della spesa pubblica - continua Ferroni -. Se l'Italia vuole uscire dalla crisi con una visione di lungo periodo, la scienza non può essere letta esclusivamente come un problema contabile. Anche perché le risorse tagliate sono, in termini assoluti, molto piccole, ma in termini di possibilità di operare, devastanti".

Il Mae e i tirocini sospesi. Contro i tagli alzano la mano anche gli studenti. Il caso dei tirocini presso il ministero degli Affari Esteri 2, sospesi causa combinato disposto di due norme contenute nella riforma Fornero, continua a far discutere. Dopo le proteste della Conferenza dei Rettori e la replica della Farnesina, è arrivata anche una loro lettera. Scritta dai vincitori del bando e indirizzata al Presidente della Repubblica: "Chiediamo che le istituzioni coinvolte ritirino la sospensione dei tirocini" (LEGGI 3).

I bandi di concorso Ue. Maire Geoghegan-Quinn, commissario responsabile per la ricerca, l'innovazione e la scienza, ha affermato: "Il sapere è la moneta dell'economia globale. Se l'Europa vuole continuare a competere nel 21° secolo dobbiamo sostenere la ricerca e l'innovazione che genereranno crescita e posti di lavoro ora e in futuro. L'elevata concorrenza per i finanziamenti Ue costituisce una garanzia del fatto che il denaro dei contribuenti venga consacrato ai progetti migliori che affrontano questioni di interesse per tutti noi".

L'annuncio dei finanziamenti è arrivato soltanto alcuni giorni dopo che i leader europei, con il Patto per la crescita e l'occupazione, hanno ribadito l'importanza della ricerca e dell'innovazione. L'investimento da 8,1 miliardi di euro per creare crescita e lavoro è, secondo la Commissione, "l'ultimo e il più grande gruppo di inviti a presentare proposte di ricerca nell'ambito del suo Settimo programma quadro (FP7)". Gli 8,1 miliardi di euro "serviranno a sostenere progetti e idee che daranno impulso alla competitività dell'Europa e affronteranno questioni quali la salute umana, la protezione dell'ambiente e il reperimento di nuove soluzioni alle crescenti sfide legate all'urbanizzazione e alla gestione dei rifiuti" ha spiegato la Commissione. Gli inviti interessano sia l'innovazione che una serie di sfide sociali e costituiscono una passerella verso Horizon 2020, il nuovo programma di finanziamenti per la ricerca UE nel periodo 2014-2020. In totale 4,8 miliardi di euro sono consacrati a priorità tematiche nel campo della ricerca.

La maggior parte degli inviti a presentare proposte (inviti a candidarsi ai finanziamenti) sarà pubblicata domani, mentre alcuni inviti specifici saranno banditi in autunno.{C}

({C}09 luglio 2012{C})© Riproduzione riservata

 

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