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Presidi e sindacati contro Salvini, polizia davanti alle scuole non è un deterrente, il Governo si occupi di valorizzare gli insegnanti

Gli agenti davanti agli istituti? Una prova di forza che non serve, il governo si occupi piuttosto di valorizzare gli insegnanti, della precarietà e dei problemi veri delle scuole

24/06/2018
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OrizzonteScuola

Non sono d’accordo i presidi con il ministro Salvini nella politica degli annunci e non credono che una pattuglia di poliziotti davanti alle scuole possa essere un deterrente contro lo spaccio e il consumo di droga nelle scuole.

Cosa ha detto il ministro Salvini

“In autunno farò in modo che carabinieri e polizia stiano davanti alle scuole, gli spacciatori devono finire in galera e poi devono starci”, ha detto il ministro dell’Interno durante un comizio a Siena.

La risposta dei presidi

“Non si può che concordare col ministro sulla lotta allo spaccio siamo favorevoli – commenta Antonello Giannelli, presidente dell’associazione nazionale presidi (Anp) su Repubblica.it – il problema semmai è capire se si avranno le risorse per farlo“.”E comunque non è sufficiente avere una pattuglia davanti alle scuole, funziona poco come deterrente per gli spacciatori contro i quali valgono azioni di intelligence nell’ombra dell’anti-droga, già in atto. In generale serve più prevenzione, dobbiamo convincere i nostri ragazzi a stare lontani dalle droghe”.

Contrari anche i sindacati

Le scuole sono libere e autonome, non sono caserme – afferma Lena Gissi della Cisl – avremmo piuttosto bisogno di un governo che si occupi della scuola e della sua sicurezza”.

Anche Annamaria Santoro della Flc-Cgil non è d’accordo: “La scuola è un luogo aperto che educa, già presidi e insegnanti si attivano di fronte ad episodi che richiedono un intervento delle forze dell’ordine. Gli agenti davanti agli istituti? Una prova di forza che non serve, il governo si occupi piuttosto di valorizzare gli insegnanti, della precarietà e dei problemi veri delle scuole“.


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