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Precari della scuola, trovato l'accordo tra Pd e Cinque Stelle

Assunzioni a termine, poi il concorso ma senza quiz Azzolina: bene l'intesa, così garantiamo il merito

25/05/2020
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La Stampa

alessandro di matteo
roma
Tutti aspettavano la «mediazione» di Conte sulla scuola, ma come per i migranti è stato necessario arrivare a mezzanotte per trovare l'intesa. Solo ieri sera alle 21 il premier ha potuto mandare le convocazioni per l'ennesimo vertice di maggioranza, obiettivo evitare un'altra spaccatura nella coalizione di governo. Riunione fissata per le 23, preceduta da un faccia a faccia tra Conte e la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina: dopo poco più di un'ora l'annuncio dell'intesa. In ballo c'è l'assunzione di circa 32 mila docenti, necessari per poter riprendere l'attività scolastica a settembre: verranno assunti a termine i precari, ricorrendo alle graduatorie provinciali, e contestualmente sarà avviato il concorso per le assunzioni definitive, che si svolgerà con una prova scritta e non con domande a quiz.
Un compromesso tra le richieste della ministra Azzolina, M5S e Italia viva (alleanza inedita) da una parte e Pd e Leu dall'altra. La ministra dell'Istruzione, i 5 Stelle e i renziani infatti sostenevano l'idea di procedere già durante l'estate con il concorso basato su domande a quiz. Idea osteggiata dai sindacati e da Pd e Leu, che proponevano invece di utilizzare le graduatorie dei precari e rinviare a data da destinarsi l'esame per evitare i rischi di contagio. Un braccio di ferro che è arrivato ancora una volta a livelli di guardia, con M5S che accusava Pd e Leu di volere una «sanatoria» inaccettabile, mentre democratici, sinistra e sindacati replicavano sprezzanti che non si possono selezionare i docenti con «i test delle crocette», peraltro in piena estate e con il rischio del contagio. Per tutto il giorno Conte ha lavorato al dossier, ma la riunione slittava di ora in ora perché la "sintesi" proprio non si riusciva a farla. Del resto, una soluzione andava trovata perché oggi riparte in Senato l'esame del "Dl scuola" e senza un'intesa di maggioranza rischia di sfuggire di mano la gestione di un settore già messo a dura prova dall'emergenza sanitaria.
Andrea Marcucci, presidente dei senatori Pd, già in mattinata aveva ribadito che i democratici non faranno passi indietro: «Il M5S ha provato a distorcere la nostra posizione. Il Pd non è a favore di una sanatoria, chiediamo semplicemente a tutti senso di responsabilità, a partire dalla ministra Azzolina. Non serve un concorso con prove "a crocette" da fare ad agosto, basta ricorrere al patrimonio del precariato. Il concorso possiamo farlo a conferma alla fine del prossimo anno scolastico».
Immediata la replica M5S: «Noi restiamo dell'idea che sia possibile svolgere le prove concorsuali in estate», ha spiegato Laura Granato. «Il rinvio può avvenire, ma solo come ipotesi di ripiego se le condizioni di sicurezza legate all'emergenza coronavirus, lo richiedessero». Insomma, per M5S bisogna intanto indire il concorso, riservandosi poi di rinviarlo se il contagio dovesse riprendere nel frattempo. Una posizione inaccettabile per Pd e Leu, che hanno avvertito il premier: tocca a te trovare una soluzione, altrimenti i nostri voti non li avrai. Ha chiarito Matteo Orfini: «E' grottesco e offensivo chiamare la nostra proposta "sanatoria". Ora spetta al presidente Conte proporre una mediazione». Quindi, l'avvertimento: «Ovviamente quella mediazione la valuterò "nel merito". Spero sia adeguata. Altrimenti in democrazia il Parlamento è sovrano». Insomma, è stato il messaggio, il premier sappia che il voto del Pd non è scontato. Un monito simile arrivava anche da Leu.
Un muro contro muro, con Iv che intanto - con la ministra Elena Bonetti - ha continuato a chiedere garanzie sulla riapertura di settembre: «Le famiglie chiedono certezze. Il governo è chiamato ora a predisporre un piano per la riapertura in sicurezza delle scuole da settembre». Ha ribattuto il segretario Pd Nicola Zingaretti: «Non ci sarà solo un problema di far tornare i bamb-----ini e le bambine a scuola, ma bisognerà fare un grande investimento nazionale sul diritto alla conoscenza» .
Conte ha parlato con tutti, ha limato, alla fine ha perfezionato l'intesa con la Azzolina. E alla fine si è detto soddisfatto per una soluzione che combatte il precariato e garantisce la meritocrazia. Va bene anche al Pd, «buona mediazione, c'è moderata soddisfazione». E la Azzolina afferma: «Bene la soluzione, abbiamo garantito il merito»


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