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«Più soldi ai prof e meno pc in classe» la scuola riparte così

World Class: il manuale di Andreas Schleicher, ideatore del test Ocse Pisa, il programma per la valutazione internazionale degli studenti. Nel testo vengono elaborati ed analizzati i dati del test

02/06/2018
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Il Messaggero


Sistemi scolastici a confronto, in tutto il mondo, per trovare i punti di forza e individuare gli anelli deboli per disegnare la scuola del futuro, quella del 21° secolo. Nasce con questo obiettivo World Class: il manuale di Andreas Schleicher, ideatore del test Ocse Pisa, il programma per la valutazione internazionale degli studenti. Nel testo vengono elaborati ed analizzati i dati del test che osserva le competenza dei ragazzi di 15 anni di 70 Paesi diversi e le valuta per dare un efficace strumento a chi può realmente modificare e migliorare i singoli sistemi scolastici. Il primo risultato da prendere in considerazione? Nell'ultimo test del 2015, quasi un quindicenne su due non è stato in grado di portare a termine correttamente compiti di lettura, matematica o scienze. E non è poco, visto che si tratta del 50% dei 12milioni di 15enni provenienti dai 70 paesi ad alto e medio reddito che hanno partecipato al test. 
Non solo, negli ultimi 10 anni non è stato rilevato praticamente alcun miglioramento nei risultati di apprendimento anche se le spese per l'istruzione sono complessivamente aumentate di quasi il 20%. Occorre ripartire da qui per un nuovo assetto dei sistemi scolastici, prendendo però in considerazione anche la posizione dei docenti che, al pari degli studenti, rappresentano l'altra componente della scuola. Una componente non sempre soddisfatta del proprio ruolo e di come viene percepito nella società. 
ITALIANI SFIDUCIATI

Di fronte all'espressione «Penso che la professione di insegnante sia presa in considerazione nella società»: si definisce «assolutamente d'accordo» il 28% dei docenti della Malesia, il 22% di Abu Dhabi ed il 18% in Messico. Sono questi i punteggi più alti. Spostando l'attenzione sull'Europa il crollo è vertiginoso: in Italia la pensa così solo il 4%, in Francia l'1%, in Spagna il 2% e in Germania il 3%. Evidente allora che c'è qualcosa da rivedere, dalle competenze di base degli studenti alla soddisfazione dei loro insegnanti. E Schleicher, per pensare la scuola del futuro, parte proprio da qui. 
testi a cura di
Lorena Loiacono