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Più risorse e rilancio (vero) di tutta la filiera tecnico-scientifica

Bozza del piano del governo sull’utilizzo dei fondi del Recovery Plan: all’istruzione e ricerca 19,2 miliardi complessivi.

08/12/2020
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Il Sole 24 Ore

Claudio Tucci

Potenziamento delle discipline Stem e degli Its. Riforma del sistema di reclutamento dei docenti, orientamento anche guardando al futuro sbocco lavorativo, formazione obbligatoria del personale in servizio.

Il documento del governo
È pronta la bozza di piano del governo per utilizzare al meglio i fondi, circa 200 miliardi, in arrivo con il Recovery Fund. All’Istruzione e ricerca appostati 19,2 miliardi di euro.

Rilancio di Its e discipline Stem
Tra i primi punti c’è il rilancio di Its e discipline Stem, linguistiche e delle competenze digitali. Sono inoltre previsti interventi per la qualificazione e il potenziamento della formazione universitaria agendo sulle leve della digitalizzazione, dell’innovazione e della internazionalizzazione. Previsto anche di potenziare gli investimenti pubblici nella formazione terziaria e nella ricerca universitaria, aumentando al tempo stesso l’attrattività internazionale del sistema universitario italiano e confermato anche il rilancio degli Istituti tecnici superiori (Its) e la promozione di nuovi percorsi di istruzione terziaria professionalizzanti, adeguandole alle esigenze del tessuto economico.

Riforma del sistema di selezione dei docenti
Altro punto centrale è la riforma del sistema di selezione del personale scolastico. Si conferma poi l’introduzione di moduli di formazione continua di dirigenti, docenti e personale Ata (life-long learning), con sistema di crediti e obbligatorietà della frequenza.

Più orientamento
Sì anche all’introduzione di moduli di orientamento nelle scuole secondarie di secondo grado, con l’individuazione delle modalità di offerta e dei contenuti di concerto con insegnanti ed ocenti universitari.

Le novità sull’università
Sul fronte più squisitamente universitario, la bozza di documento del governo indica tra le iniziative la modifica del quadro legislativo legato all’edilizia universitaria e della normativa sulle borse di studio. Disco verde poi alla riforma dei percorsi di dottorato, per arricchire questo percorso accademico con moduli dedicati allo sviluppo di idee imprenditoriali e alla valorizzazione economica delle tecnologie e dell’innovazione. E ancora: riforme a sostegno dell’attrattività delle posizioni di ricercatore, con riferimento alla disponibilità di fondi di ricerca ed alla mobilità tra le sedi e verso istituzioni straniere.


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