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Piano triennale e comitato valutazione: non c'è fretta, lo dice il Miur

Il Miur non lo scrive esplicitamente ma lo dice anche in contesti ufficiali

04/10/2015
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La Tecnica della Scuola

Reginaldo Palermo

Per il Piano triennale e per il comitato di valutazione, non c'è davvero bisogno di correre. Meglio fare le cose con calma.

Il Miur non lo scrive esplicitamente ma lo dice anche in contesti ufficiali, come è accaduto qualche giorno fa a Roma in occasione di una conferenza di servizio che l'Usr del Lazio ha organizzato per i dirigenti scolastici della regione. All'incontro ha preso parte anche Luciano Chiappetta, già direttore generale del Miur e ora consigliere del Ministro. La data del 31 ottobre prevista dalla legge 107 come termine per la predisposizione del POF triennale non è affatto un termine perentorio ma è semplicemente una indicazione di massima (termine ordinatorio, di dice in linguaggio amministrativo) che le scuole possono, per motivi di vario genere, possono decidere di disattendere in qualche misura. Il Miur, consapevole della conflittualità che si sta creando nelle scuole su questo punto, si è spinto persino oltre e ha suggerito di procedere con molta cautela anche per la costituzione dei comitati di valutazione che, in ogni caso, fino a che non saranno completi non potranno assumere nessuna decisione sui criteri per la valutazione del merito (e sembra quindi di capire che le nomine degli esperti designati dagli Usr non sono ancora nell'agenda del Ministero).
"Non c'è da stupirsi più di tanto - fanno sapere dalla Associazione Nazionale presidi - perchè è esattamente ciò che andiamo dicendo da tempo nei vari incontri di formazione svolti in tutta Italia (ne abbiamo fatti già almeno una sessantina".
Come spesso accade, insomma, anche in questo caso la scuola reale è persino più solerte (verrebbe persino da dire più "obbediente") di quanto il Ministero pretenderebbe. Vedremo se, dopo le rassicurazioni del consigliere del Ministro, nelle scuole si lavorerà con meno ansia e meno fretta.


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