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Piano straordinario e tempo pieno

di MARIO PIEMONTESE

02/10/2014
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Retescuole

Nella “Buona Scuola” Renzi afferma che il piano straordinario di assunzioni renderà possibile il tempo pieno, anzi permetterà addirittura l’aumento delle classi a tempo pieno. Sarà vero?

Piano straordinario

Gli 80 mila docenti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria inseriti nelle graduatorie a esaurimento (GAE) grazie al piano straordinario saranno assunti a tempo indeterminato: 20 mila su posti in organico di diritto e 60 mila saranno utilizzati come organico funzionale.

20 mila docenti occuperanno stabilmente posti abitualmente coperti con supplenze annuali, cioè saranno assunti su posti che già esistono, non si tratta quindi di posti che incrementano l’organico di diritto. Gli altri 60 mila non saranno assunti su posti in organico di diritto, si dedicheranno prevalentemente alla sostituzione dei colleghi assenti e renderanno possibile il tempo pieno. Con le sostituzioni potranno sicuramente contenere la diffusione della cosiddetta “separazione delle classi”, cioè il lato oscuro della forza presente ormai in tutte le scuole, ma come renderanno possibile il tempo pieno o addirittura permetteranno l’aumento delle classi a tempo pieno?

Tempo pieno

Immediatamente prima della Moratti nella scuola primaria per classe a tempo pieno si intendeva una classe che faceva 40 ore settimanali, 8 al giorno per 5 giorni, con 2 insegnanti, presenti anche durante le ore dedicate al pranzo e alla ricreazione, che potevano contare su 4 ore di compresenza settimanale. La Moratti nel 2004 ha tentato di imporre il modello a 27 ore settimanali, con un docente tutor che doveva farne almeno 18, con un possibile incremento di 3 ore di attività facoltative e opzionali, giusto per arrivare a 30, e con un possibile incremento di ulteriori 10 ore da dedicare alla mensa, giusto per arrivare a 40. La Moratti voleva da una parte ritornare all’epoca della “maestrina dalla penna rossa” e dall’altra risparmiare eliminando il costoso tempo pieno che prevedeva il doppio organico. L’operazione “maestrina” è fallita, ma il tempo pieno ha subito un duro colpo per via della riduzione dell’organico. Con Fioroni nel 2006 l’organico è aumentato, ma non a tal punto da compensare i danni fatti dalla Moratti: sia a destra che a sinistra il tempo pieno è sempre stato considerato un costo, non un investimento. Poi nel 2008 è arrivata la Gelmini e non c’è stata storia. Schema simile a quello della Moratti: da una parte il “maestro unico”, in sostanza l’avatar della “maestrina”, e dall’altra la riduzione dell’organico. Questa volta non è stato solo il tempo pieno a farne le spese, ma l’intera scuola statale. Naturalmente il “maestro unico” non c’è, ci sono invece le macerie scuola per scuola simbolo della devastazione prodotta.

40 ore

Per effetto della “cura” Gelmini negli ultimi anni sono aumentate le classi a 40 ore a spese di quelle a tempo pieno: se prima un insegnante insegnava per 22 ore in una classe a tempo pieno, adesso invece insegna magari per 18 ore in una classe, per 2 in un’altra e nelle restanti 2 ne sorveglia un’altra ancora durante la mensa. Tutto questo perché quel che conta è arrivare a 40.

Ormai però il vincolo del blocco dell’organico non permette di aumentare neppure il numero di classi a 40 ore, spesso infatti anche se viene richiesta una classe a 40 ore, ne viene autorizzata una a 27 o al massimo a 30 ore. Come intende affrontare il problema Renzi?

Tempo pieno e organico funzionale

Nella “Buona Scuola” Renzi parla di tempo pieno riferendosi alle 40 ore e non certo al tempo pieno così come era organizzato più di dieci anni fa prima della Moratti. Inoltre sostiene che grazie all’organico funzionale le scuole potranno riqualificare la propria offerta formativa con attività integrative e facoltative.

Renzi vuole garantire le 40 ore, non certo il tempo pieno. Non vuole infatti aumentare l’organico di diritto, ma vuole utilizzare gli insegnanti dell’organico funzionale. In che modo? Assegnando loro, oltre le supplenze, qualche attività opzionale e facoltativa oppure qualche mensa giusto per arrivare a 40 ore settimanali. Non ci sono dubbi, Renzi ha in mente il modello della Moratti. Gli insegnanti dell’organico di diritto saranno utilizzati sulle “27 ore”, mentre gli insegnanti dell’organico funzionale saranno utilizzati per la mensa e per le attività integrative e facoltative.

Ancora una volta ci viene proposta una separazione: da una parte la scuola che conta, quella del mattino, e dall’altra la scuola che non conta, quella del pomeriggio. La negazione del tempo pieno. Questa volta la separazione è ancora più netta perché gli insegnanti vengono separati all’origine: da una parte l’organico di diritto per la scuola del mattino, dall’altra l’organico funzionale per la scuola del pomeriggio. La negazione della collegialità.

A Milano

A Milano dall’a.s. 2008/2009, prima della Gelmini, all’a.s. 2014/2015 le cose sono cambiate così. Le classi a tempo normale sono aumentate del 25%, mentre quelle a tempo pieno (40 ore) solo dello 0,5%. A fronte di un aumento degli alunni dell’8%, nel complesso le classi sono aumentate solo del 3% e gli insegnanti in organico di diritto sono diminuiti del 6%.

Le classi a tempo normale sono aumentate non perché sono cambiate le scelte dei genitori, ma perché con l’organico ridotto non era più possibile garantire le 40 ore. Molte classi prime richieste a tempo pieno sono infatti state autorizzate a tempo normale. In linea di principio con l’organico funzionale alla Renzi le 40 ore potrebbero essere garantite, anzi le classi a 40 ore potrebbero pure aumentare. In questo modo non si garantisce il tempo pieno, ma si aumentano solo le classi a 40 ore.

Aumentare l’organico di diritto

Per garantire e estendere il tempo pieno cosa bisogna fare? Bisogna aumentare l’organico di diritto, non ci sono altre possibilità. Con l’organico funzionale si grantiscono le 40 ore, ma addirittura peggio di come siano state garantite fino a oggi dopo i tagli della Gelmini. Il piano straordinario di assunzioni deve essere fatto, ma umentando l’organico di diritto. È chiaro che aumentare l’organico di diritto comporta un aumento della spesa superiore a quello previsto per l’introduzione dell’organico funzionale, ma se la scuola è un investimento e non un costo, lo scrive anche Renzi nella “Buona Scuola”, allora è questo il percorso da seguire. Per il momento Renzi ha scelto di investire sulle 40 ore e non sul tempo pieno.


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