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Piano Giannini sui ricorsi Ma servono due miliardi

Il ministro: già previsti 150 mila posti. Sindacati all’attacco

27/11/2014
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In realtà, dice, «ci avevamo già pensato», visto che «metodi e contenuti della Buona Scuola sono perfettamente in linea, ma anticipatori, rispetto a quello che la Corte europea ha indicato». Non solo. «Questo tema è quello da cui siamo partiti» e anzi «io l’ho definito una piaga e una patologia tutta italiana che nel ripensare la sfida educativa del Paese non poteva essere trascurata». E poi, «noi abbiamo anticipato una soluzione con un piano di assunzioni straordinario di circa 150 mila insegnanti, anche per i posti vacanti e disponibili».
La ministra Stefania Giannini incassa la bocciatura della Corte di giustizia europea. Ma rilancia: «Gli ingressi nella scuola avverranno solo per concorso con cadenza regolare, proprio per evitare che si crei altro precariato». Così nel 2015 ci sarà un nuovo bando per 40 mila docenti da inserire nel 2016 «per uscire dalla logica emergenziale».
Nel frattempo però i sindacati prevedono una pioggia di ricorsi da parte di tutti coloro che per almeno 3 anni hanno avuto contratti annuali a tempo determinato per i famosi «posti vacanti e disponibili», cattedre che non sono di nessuno, magari lasciate da un collega andato in pensione. La Corte di Giustizia parla anche di personale Ata, cioè bidelli e segretari: tutti ora possono andare dal giudice ordinario e chiedere l’immissione in ruolo, o un risarcimento danni. Si parla di 2 miliardi di euro al momento non previsti nella legge di stabilità nel capitolo sulla Buona Scuola. La Giannini liquida i sindacati: «È un tema che non si deve aggiungere a quello di cui ci stiamo occupando». Ma tra ricorsi e dubbi sui criteri per le assunzioni previste per settembre, la strada è in salita.
Il Miur fa i conti: nel 2014 sono circa 110 mila i lavoratori con il contratto annuale sui posti vacanti, cui vanno aggiunti altri circa 50 mila che ora non sono al lavoro ma in passato hanno avuto contratti annuali per almeno 36 mesi e un giorno e quindi, secondo la Corte di Giustizia europea, avrebbero diritto a essere assunti a tempo indeterminato. Si tratta perciò di una potenziale platea di ricorrenti di almeno 200 mila persone. Secondo il Miur , in realtà, «ora non succede nulla», perché molti precari sono in graduatoria per l’assunzione, o altri nel frattempo sono stati già assunti.
Ma per la Cgil invece «questa sentenza è uno schiaffo all’idea di contratto che ha il governo e — dice Mimmo Pantaleo, segretario Flc Cgil — farà da apripista a tutto il settore pubblico». Per Massimo Di Menna, Uil Scuola, «la sentenza rafforza le ragioni dei precari e mette un punto fermo: il governo dovrebbe fare un decreto legge per sanare l’esistente e coprire i posti vacanti con personale di ruolo». E il Gilda, con Rino Di Meglio, oggi farà una diffida a governo e Miur «perché metta in opera chi ha diritto». E sottolinea: «Un insegnante su 5 è precario, andiamo avanti così da 15 anni, i concorsi vanno fatti, non solo annunciati».