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Personalizzare il curriculum dello studente? La Giannini dice no: favorisce le diseguaglianze

Il ministro stoppa la proposta della senatrice dem francesca puglisi: non entrerà nella riforma

03/02/2015
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ItaliaOggi

Emanuela Micucci

«Non si potrà personalizzare il curriculum». Lapidaria, in un'intervista al Corsera,il ministro dell'istruzione Stefania Giannini stoppa la proposta della senatrice Francesca Puglisi (Pd), responsabile scuola della segreteria dem, votata come risoluzione nei giorni scorsi dalla commissione istruzione del senato, sul curriculum personalizzato dello studente per le ultime classi delle superiori.

Prevista nell'affare n.386 nato prima della pubblicazione della Buona Scuola per riflettere sulle criticità della scuola in vista della valutazione del riordino dei cicli delle superiori, la novità non sarà presente nella riforma a cui sta lavorando il governo. «Ma con l'organico funzionale ogni scuola può ampliare la propria offerta e proporre progetti e materie in più», precisa Giannini.

Del resto, già lo scorso dicembre il ministro proprio in Commissione al Senato aveva proposto di sostituire nel testo del documento «curriculum dello studente» con «percorso formativo dello studente», ritenendo non esportabile nella scuola italiana il modello americano della high school, poiché «l'alto tasso di opzionalità rischia di compromettere la solidità della preparazione» e favorire diseguaglianze.

Il curriculum dello studente nelle classi terminali delle superiora sarebbe, infatti, formato da una parte obbligatoria per tutti e una parte opzionale, a scelta dell'alunno con discipline che diventano obbligatorie una volta scelte, oltre che da discipline facoltative di arricchimento.

Un curriculum così articolato «consentirebbe – spiega il documento - una personalizzazione del percorso di studi adeguandolo alle attitudini e agli interessi degli allievi, così da potenziare l'elemento orientativo dell'istruzione». Infatti, «dovrebbe essere anche coerente con le scelte successive dopo il diploma», poiché «un percorso di studi che vede una progressiva personalizzazione nelle scelte delle discipline consente di evidenziare in anticipo interessi ed attitudini, rendendoli poi coerenti con gli sbocchi successivi».

Introdurre la possibilità per lo studente di scegliersi le materie comporterebbe la riforma della maturità: l'esame di Stato dovrebbe essere modificato come «momento di sintesi di un percorso formativo personalizzato, con al centro le scelte e le motivazioni di ciascun studente, e non solamente una verifica delle conoscenze acquisite».

Il curriculum personalizzato contribuirebbe anche sanare la frattura tra scuola media e superiori. Nelle intenzioni i due cicli dovrebbero parlarsi, permearsi, influenzarsi maggiormente non tanto a livello informativo, quanto didattico-metodologico in funzione di una didattica orientativa. «Creando momenti di lavoro comune, operando per un curriculum verticale declinato in vari percorsi possibili coerenti con gli indirizzi della secondaria di secondo grado».

Un risorsa, allora, è rappresentata dalle reti di scuole costituite per ambito territoriale sia per le relazioni interne relative alla didattica, sia per le relazioni esterne con altri enti pubblici e privati nella governance territoriale.


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