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Passaggio da ambito a scuola «in base ai punteggi»: così si smonta la chiamata diretta

La chiamata diretta viene di fatto “smontata”, con la firma dell’accordo tra Miur e sindacati

27/06/2018
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Il Sole 24 Ore

Claudio Tucci

Il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, l’aveva annunciato nell’intervista al Sole24Ore di lunedì, e ora si passa dalle parole ai fatti. La chiamata diretta viene di fatto “smontata”, con la firma dell’accordo tra Miur e sindacati che fissa i criteri per il passaggio su scuola dei docenti titolari di ambito. In pratica, si procederà ad assegnare le sedi ai docenti mediante graduatoria utilizzando i punteggi delle domande di trasferimento (e non più in modo discrezionale).

L’accordo 
L’accordo, in questo modo, mette di fatto fine alla “chiamata diretta” da parte dei dirigenti scolastici e rende oggettivo e non discrezionale il passaggio dall’ambito alla scuola. L’articolato prevede due fasi: 1) copertura dei posti disponibili prioritariamente con personale che ha ottenuto la mobilità su ambito con una delle precedenze previste dall'art. 13 del CCNI sulla mobilità; 2) copertura dei posti residuati col restante personale, secondo il punteggio di mobilità. Quest’ultimo personale, nella presentazione della domanda, che avverrà a partire da domani tramite l’apposita sezione di istanze on line, indicherà la scuola da cui partire. Nel caso di mancata indicazione sarà considerata la scuola capofila dell’ambito.
Queste operazioni saranno concluse entro il 27 luglio.
Successivamente saranno effettuate le operazioni per l’assegnazione della sede per il personale neo immesso in ruolo.
Anche in questo caso si seguirà il punteggio di graduatoria. I vincitori di concorso ordinario precederanno i docenti provenienti dalle graduatorie ad esaurimento.
L’assegnazione della sede di incarico avverrà contestualmente all’assegnazione dell’ambito di titolarità.