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Paritarie, spuntano 300 mln Dal Mef un decreto ad hoc

Criticità per infanzia e servizi pre e post scuola

15/09/2020
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ItaliaOggi

Emanuela Micucci

Trovato un accordo tra i ministeri dell'istruzione e dell'economia per sbloccare i 300 milioni di euro che il decreto Rilancio ha destinato alle 12 mila scuole paritarie, colpite dalla crisi provocata dalla pandemia. Dopo giorni di stallo ed a un mese e mezzo dall'approvazione del decreto si è raggiunta l'intesa per queste risorse con l'obiettivo di coprire, almeno in parte, il mancato versamento delle rette da parte delle famiglie durante i mesi di sospensione delle lezioni in presenza. Il Mef scriverà un decreto specifico per la variazioni di bilancio del ministero dell'istruzione, sganciato dal blocco delle modifiche contabili chieste dagli altri dicasteri. Così da accorciare i tempi, assicurano al Mi. Già 96 scuole paritarie hanno chiuso a causa della crisi sanitaria secondo il calcolo del sito www.noiinvisibili.it, pari a 3.833 studenti in meno che da questo anno frequenteranno le scuole statali con un aggravio di costi aggiuntivi per lo Stato stimato in 32.580.500 euro. Nella maggior parte sono nidi e materne, anche in zone dove i servizi asili statali mancano: chiuse le paritarie, il servizio 0-6 sarà completamente assente. A soffrire per il lockdown, infatti, sono state soprattutto le materne, in molti casi le meno attrezzate per la didattica a distanza. Dall'altra parte, la fetta maggiore dei 300 milioni di euro arriverà proprio ai servizi educativi dell'infanzia: 180 milioni per nidi e scuole dell'infanzia. Mentre 120 milioni sono destinati alle scuole, andando a coprire l'intero percorso, fino alla V classe delle superiori. «Adesso è necessario accelerare l'iter burocratico, perché le paritarie, non va dimenticato, non ricevono un euro da marzo», commenta il deputato di Iv Gabriele Toccafondi. Dalle associazioni della parità scolastica, poi, la speranza è che la scuola paritaria, parte del sistema pubblico di istruzione, possa accedere a bandi e finanziamenti previsti proprio per sostenere i costi della ripartenza e il potenziamento della didattica. A preoccupare in particolare gli asili della Fism sono le criticità legate al «pre e post scuola, che alle condizioni richieste comporteranno nuovi oneri che chiediamo non vengano riversati sulle famiglie», commenta il segretario nazionale Luigi Morgano.


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