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Pantaleo alza il tiro e chiede alla Giannini di mettersi da parte

La decisione piuttosto discutibile dell’ammissione con riserva al concorso di docenti non abilitati decisa dal Consiglio di Stato è l’occasione per un attacco della Flc-Cgil al ministro dell’istruzione Giannini con un invito piuttosto esplicito a mettersi da parte.

04/05/2016
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La decisione piuttosto discutibile dell’ammissione con riserva al concorso di docenti non abilitati decisa dal Consiglio di Stato è l’occasione per un attacco della Flc-Cgil al ministro dell’istruzione Giannini con un invito piuttosto esplicito a mettersi da parte.

Il segretario generale, Domenico Pantaleo, parla di pressapochismo nella predisposizione delle prove del concorso e, con riferimento all’ordinanza del Consiglio di Stato, dichiara che si “impone un ripensamento delle norme concorsuali sulla scuola, predisponendo un percorso separato e preferenziale per gli abilitati con servizio”.

Proprio a proposito del concorso, pur confermando “che la via concorsuale resta sempre quella da seguire, in materia di pubblico servizio”, Pantaleo ritiene che si poteva far meglio se vi non vi fosse stata chiusura al dialogo e al confronto da parte del ministro.

Ricorda che i sindacati avevano a suo tempo proposto “un piano pluriennale di immissione in ruolo di tutti i precari della scuola”, anziché, quindi, il concorso.

Il sindacato di Pantaleo auspica dunque che “il Parlamento manifesti il coraggio di salvare la scuola pubblica da questa serie di errori, che rischia di compromettere seriamente il prossimo anno scolastico, e di scatenare un lungo contenzioso giudiziario e seriale probabilmente senza fine”.

Poi il segretario sferra il colpo finale.

“È giunto il momento - dichiara senza mezzi termini - di prendere atto che questo ministro non è più in grado di sostenere le sfide della scuola nel nuovo millennio, neppure dal punto di vista organizzativo e contrattuale”.

Si direbbe che la campagna referendaria della Cgil contro la legge 107/15 sia già cominciata.


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