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Organici, potenziamento blindato

La bozza di circolare reca un incremento di 9.600 cattedre di diritto, come autorizzato dal Mef. I sindacati contestano: servono 25 mila posti in più

09/05/2017
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ItaliaOggi

Marco Nobilio

Cattedre di potenziamento blindate. Le scuole potranno ottenere la modifica della classe di concorso a cui sono imputati i posti di potenziamento solo se i posti risulteranno vacanti e disponibili. E in ogni caso, tali posti dovranno essere utilizzati in via prioritaria per assorbire i soprannumerari. Sono queste alcune delle novità più importanti contenute in una bozza di circolare alla quale stanno lavorando i tecnici del ministero dell'istruzione per fissare le regole di costituzione degli organici del personale docente (si veda ItaliaOggi di giovedì scorso). Quest'anno, peraltro, per dare attuazione alle disposizioni contenute nella legge 107/2015, l'amministrazione centrale dovrebbe unificare l'organico di diritto e l'organico di fatto. In pratica, anziché costituire due organici distinti, il primo sulla base delle previsioni calcolate sul numero delle iscrizioni (organico di diritto) e il secondo sulla base delle reali esigenze riscontrabili a settembre (organico di fatto) l'amministrazione dovrebbe costituire un solo organico, che dovrebbe prendere il nome di organico dell'autonomia. Per fare ciò il ministro ha chiesto al ministero dell'autonomia di autorizzare la costituzione, fin da ora, di circa 25 mila posti in più. In pratica, il ministero dell'istruzione vorrebbe costituire un organico su base previsionale inglobando i posti che prevede di costituire a settembre.

Il numero di posti richiesti, peraltro, non consente di per sé l'unificazione tra organico di diritto e organico di fatto. Perché quest'ultimo dovrebbe essere costituito con 30.262 posti in più rispetto all'organico di diritto. La stima si basa sui posti già attivati quest'anno in organico di fatto. E in ogni caso costituisce un limite invalicabile, a prescindere dalle eventuali ulteriori esigenze che dovrebbero essere riscontrate a settembre. Ma il ministero dell'economia ha già detto di non essere disposto ad autorizzarne più di 9.600. Di questi, 2.200 circa dovrebbero essere destinati alla costituzione delle cattedre dei licei musicali. Che fino a quest'anno sono state formate solo nell'organico di fatto. E altri 2 mila posti dovrebbe essere riservati al sostegno. Solo i rimanenti, dunque, dovrebbero essere destinati alle altre classi di concorso. Secondo quanto risulta a ItaliaOggi, a seguito di un negoziato ancora in corso tra i vertici dei due dicasteri, via XX settembre avrebbe intenzione di autorizzare un ampliamento del numero, che dovrebbe essere fissato tra 12 mila e 13 mila posti. Dunque, appena un terzo di quelli di cui si compone attualmente la differenza tra l'organico di diritto e l'organico di fatto. Ciò nondimeno, a viale Trastevere si sono portati avanti con il lavoro e la circolare con le nuove regole sugli organici è già stata abbozzata e il manuale di gestione al Sidi, ad uso delle scuole, è già a disposizione degli addetti ai lavori.

I sindacati, in un primo incontro al Miur, hanno contestato la riduzione delle cattedre da 25 mila a 9.600 e hanno espresso la loro contrarietà a dar vita a un organico di diritto che poi potrebbe cambiare strada facendo se il Mef dovesse cedere qualche unità in più. Nella bozza di circolare l'amministrazione centrale avrebbe già chiarito che i posti di potenziamento non possono essere modificati dalle scuole in riferimento alle classi di concorso già assegnate. L'assegnazione delle classi di concorso, infatti, è stata operata per dare attuazione al piano straordinario di assunzioni disposto dalla legge 107/2015. Piano ormai a regime, che è stato disposto per svuotare in gran parte le graduatorie a esaurimento. Ciò ha precluso all'amministrazione centrale di accogliere le richieste che erano state avanzate dalle scuole in ordine alle varie classi di concorso indicate ai fini della costituzione dei posti di potenziamento. Proprio perché, a fronte della necessità di svuotare le Gae, l'amministrazione ha dovuto disporre le immissioni in ruolo secondo le risorse disponibili in graduatoria.

Non sono rari i casi, dunque, in cui a fronte di richieste di insegnanti di determinate classi di concorso, le scuole abbiano ottenuto l'assegnazione di docenti di potenziamento di classi di concorso diverse. E siccome la stessa legge 107/2015 vieta le modifiche delle classi di concorso dei posti di potenziamento se ciò crea esuberi, l'amministrazione ha spiegato alle scuole che potranno modificare in organico le classi di concorso di tali posti solo questi posti risulteranno vacanti e disponibili. In altre parole, se il posto di potenziamento è vuoto, la scuola può chiedere la modifica della classe di concorso. Ma se il posto è occupato da un titolare, la modifica non è possibile. Perché altrimenti i docenti che lavorano su questi posti andrebbero in soprannumero, se non addirittura in esubero. E proprio per evitare l'insorgenza di soprannumerari e nuovi esuberi, l'amministrazione centrale sarebbe sul punto di disporre l'obbligo, per le scuole, di assorbire sui posti di potenziamento già attivati anche i docenti che dovessero risultare soprannumerari in sede di costituzione degli organici del prossimo anno. Tanto più che, quest'anno, nelle scuole secondarie le graduatorie di istituto saranno unificate e nella stessa graduatoria saranno inseriti tutti i docenti dell'istituzione scolastica a prescindere dalle scuole di appartenenza e dal comune di servizio.


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