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Onlife school. Didattica, innovazione e scuola al bivio: una proposta per non sprecare un’occasione irripetibile

Aprire in sicurezza è solo il primo passo. Il successivo ha a che fare con l’attività educativa che avviene dentro le scuole che riaprono. Ed è qui, almeno per le scuole superiori, che occorre sgombrare il campo da alcuni fraintendimenti

03/08/2020
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di Aluisi Tosolini (***)

“Onlife” è il neologismo coniato da Luciano Floridi (padre della filosofia dell’informazione e massimo esperto della società digitale) per descrivere la continua interazione tra vita reale e vita virtuale, ovvero il fatto che noi viviamo un’esistenza ibrida, nella quale la barriera fra reale e virtuale è caduta. La parola è stata usata da Floridi come titolo dello studio The Onlife Manifesto. Being Human in a Hyperconnected Era pubblicato nel 2015 da Springer e disponibile on line.

In questi giorni e mesi tutti noi stiamo lavorando intensamente per l’avvio dell’anno scolastico 2020/21. Credo tuttavia sia doveroso tentare di indicare e precisare il senso del percorso, l’orizzonte entro cui ci muoviamo. Orizzonte che si fonda certamente sulla riapertura della scuola in sicurezza ma che non può non affrontare il tema delle didattica, dell’innovazione, dell’interazione educativa.

Riaprire in sicurezza

Riaprire in sicurezza può oggi essere definito – sulla scorta delle filosofia kantiana riletta dalla fenomenologia husserliana –  la condizione di possibilità e pensabilità della scuola che prenderà avvio a settembre 2020.  La situazione covid 19 impone regole e procedure che sono fissate – ad oggi – dal Decreto Ministeriale 39 del 22 giugno 2020 e dagli allegati documenti del Comitato Tecnico Scientifico.
Ogni scuola sta pertanto lavorando, in questi mesi estivi, per approntare le aule, gli spazi, le strutture, i processi organizzativi seguendo le indicazioni del DM 39 e del CTS. Gli uffici scolastici regionali stanno supportanto questo immane sforzo organizzativo delle singole scuole pubblicando linee guida o corposi materiali per la ripartenza (si veda ad esempio l’ USR – ER che ad oggi ha pubblicato 14 Note per la ripartenza).

Gli elementi in gioco sono molteplici e non possono essere facilmente generalizzati se non per i principi cardine

  • obbligo della distanza di 100 cm e impegno ad evitare assembramenti;
  • frequente pulizia delle mani
  • igienizzazione costante dei locali
  • obbligo della mascherina (non è ancora definito con chiarezza se solo nei momenti dinamici o anche nei momenti statici e comunque questo aspetto verrà rivalutato a fine agosto dal CTS)
  • azioni organizzative e protocolli per alunni (e per le diverse tipologie di alunni): accoglienza all’arrivo, entrate differenziate, percorsi interni, gestione ricreazione e pause, gestione utilizzo servizi igienici, protocollo utilizzo palestre, protocollo musica di insieme e lezioni di strumento,….
  • azioni organizzative e protocolli per il personale docente e Ata
  • azioni organizzative e protocolli per gestione altri ingressi a scuola (genitori, fornitori, pubblico,…)
  • azioni organizzative e protocolli per gestione emergenze sanitarie
  • ridefinizione dei patti educativi di corresponsabilità

Ogni scuola infatti è diversa dall’altra, insiste su uno specifico contesto territoriale e deve rispondere delle molteplici differenze e  peculiarità che le sono proprie. In queste settimane tutte le scuole stanno lavorando esattamente a questo: alla applicazione contestuale dei criteri indicati dal CTS e dalla CM 39 alla propria scuola, ai suoi diversi plessi e agli specifici percorsi formativi in essa presenti.
Tutto ciò, inoltre, avviene in stretta connessione con gli enti locali (conferenze di servizio previste dal DM 39), gli uffici scolastici territoriali, le figure quali RSPP, RLS e le nuove figure di professionisti quali il Covid Manager oltre, ovviamente, a genitori, docenti, personale.
Un percorso complesso, faticosissimo e pieno di insidie nel quale spesso è difficile identificare e bloccare / solidificare un elemento chiave da cui partire per organizzare l’intero sistema (ad esempio in una scuola superiore non sempre il punto chiave sono gli spazi disponibili ma può anche essere l’organizzazione dei trasporti degli studenti a partire dalle regole – spesso diverse regione per regione – sul distanziamento nel trasporto pubblico).
Comunque sia, tutta questa complessa attività non è in sé qualcosa di “educativo” (se non nella gestione delle procedure che possono essere più o meno condivise con tutti i soggetti che costituiscono la comunità scolastica) quanto è piuttosto la condizione di possibilità della scuola che riapre in sicurezza. Il suo trascendentale.

Onlife school

Ma aprire in sicurezza è solo il primo passo. Il successivo ha a che fare con l’attività educativa che avviene dentro le scuole che riaprono. Ed è qui, almeno per le scuole superiori, che occorre sgombrare il campo da alcuni fraintendimenti

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