FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3960782
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Ok alle prove Invalsi in versione Covid E per le valutazioni due mesi di tempo

Ok alle prove Invalsi in versione Covid E per le valutazioni due mesi di tempo

Nell'anno scolastico scandito dall'emergenza Covid tutto deve essere rigorosamente scaglionato, anche i test Invalsi

01/03/2021
Decrease text size Increase text size
Il Messaggero

Due mesi di tempo per svolgere le prove Invalsi in vista della maturità. Nell'anno scolastico scandito dall'emergenza Covid tutto deve essere rigorosamente scaglionato, anche i test Invalsi: le prove che, ogni anno, raccolgono i dati sulle competenze acquisite dagli studenti per italiano, matematica e inglese. 
LA SCALETTAMa quest'anno l'organizzazione cambia, i tempi sono stati diluiti per consentire a tutti di trovare la giornata scolastica giusta per sottoporsi alle prove: cercando così di limitare i danni provocati da scaglionamenti, scuole chiuse, zone rosse e quarantene. Si parte con le classi che hanno gli esami a fine anno: la quinta superiore per la maturità e la terza media, così da non accavallare i periodi di preparazione alle diverse prove. Quest'anno non sarà obbligatorio svolgere il test per accedere agli esami di Stato, come accaduto un anno fa quando le scuole erano chiuse in primavera, ma devono essere comunque svolti per non interrompere la raccolta dei dati sul sistema di valutazione della scuola. E così, in attesa di capire come procederanno le chiusure degli istituti nelle diverse Regioni, i test arrivano nelle scuole. Per il momento, visto che le chiusure riguardano soprattutto gli istituti superiori, si parte con i ragazzi dell'ultimo anno per evitare che il periodo di preparazione alla prova Invasi si vada a sovrapporre a quello dell'esame di maturità. Resta invece in sospeso l'organizzazione del test nella classe seconda: le prove inizieranno il 10 maggio ma l'Istituto di valutazione darà maggiori informazioni nelle prossime settimane, in base all'evoluzione della pandemia. Ma intanto si inizia con il mezzo milione di studenti prossimi alla maturità: a partire da oggi fino al 30 aprile potranno svolgere il test i ragazzi del quinto. 
LE PRIORITÀDal 7 aprile al 21 maggio sarà invece la volta degli alunni della terza media. In entrambi i casi i test si svolgono al computer. Alle elementari le prove si svolgeranno su carta: in seconda inizieranno il 6 maggio, in quinta dal 5 maggio. In terza media le prove saranno al computer e la data di inizio è il 7 aprile. «Siamo pronti ha spiegato la presidente Invalsi, Anna Maria Ajello - è stata allargata la finestra per far svolgere le prove, le scuole hanno più tempo e potranno convocare i ragazzi in piccolissimi gruppi o spostare le prove ai prossimi mesi in quelle zone in cui le lezioni non sono in presenza. Il decollo è domani, per l'atterraggio aspettiamo e vediamo. I ragazzi faranno un lavoro interessante per loro stessi ma anche per gli altri: dalle informazioni che arriveranno avremo un primo dato importante, senza colpevolizzare nessuno per i tanti eventi contrari che ci hanno colpito in questi mesi. Con queste prove avremmo infatti i primi dati attendibili per poter dire cosa è successo e come e dove dovremo recuperare. E' dunque anche un atto generoso quello di svolgere queste prove, per aiutare a comprendere l'ampiezza del gap di apprendimento». Quest'anno infatti le prove Invalsi avranno un sapore diverso: non serviranno solo ad indicare il livello di competenze come accaduto in passato ma anche a capire dove la pandemia ha fatto danni peggiori. Per poi andare a recuperare: nel caso delle classi intermedie, infatti, potranno essere un valido strumento per i docenti per confrontare i livelli raggiunti nel 2021 rispetto a quelli degli anni passati. Capire i punti di debolezza della didattica a distanza ma forse anche quelli di forza. E soprattutto serviranno, a breve giro, ad individuare dove andare ad approfondire il lavoro per recuperare le lacune. Sul sito dell'Invalsi infatti sono stati messi a disposizione dei docenti, ma anche di chiunque voglia farne uso, genitori compresi, alcuni strumenti di supporto come videolezioni e videoseminari con cui gli esperti Invalsi affrontano i maggiori problemi riscontrati generalmente nella preparazione dei ragazzi e amplificati in questo periodo difficile. «Da settembre saranno online anche degli strumenti valutativi che spiega Roberto Ricci, responsabile dell'Area prove nazionali dell'Invalsi - su base volontaria gli insegnanti possono usare a loro discrezione: per una verifica in ingresso oppure in seguito per vedere se c'è stato un miglioramento. Sono test che il docente può usare quando ritiene opportuno e adattare al proprio bisogno». 
Già nel mese di settembre scorso circa 250mila studenti hanno utilizzato gli strumenti Invalsi per riprendere le lezioni perdute nella prima ondata del Covid: lo scorso anno saltò del tutto, o quasi, il secondo quadrimestre quando la didattica online era una novità decisamente alle prime armi. L'anno scolastico 2020-2021 è invece iniziato con un passo diverso ma la didattica digitale è andata comunque in affanno per problemi legati agli strumenti inadatti e, comunque, alle chiusure continue per assenze e quarantene. 
Lorena Loiacono