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Nuove assunzioni al giro di boa

A giorni l'autorizzazione del Mef alle 57.322 immissioni. Oggi vertice con i dg regionali

31/07/2018
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ItaliaOggi

Marco Nobilio

Da ItaliaOggi del 17 luglio 2018

Il ministero dell'istruzione ha chiesto al ministero dell'economia l'autorizzazione ad effettuare 57.322 immissioni in ruolo di docenti su posto comune. L'ufficializzazione della richiesta (anticipata da ItaliaOggi lo scorso 17 luglio) è giunta nel corso dell'informativa ai sindacati della scorsa settimana. La ripartizione premia il Nord con il 59% dell'intero contingente, il 18% al centro e il 22% andrà al sud.

L'autorizzazione dovrebbe giungere dal Mef nei prossimi giorni. E oggi dovrebbe tenersi già un primo incontro con i direttori scolastici regionali in merito alle modalità operative. Nella scuola dell'infanzia sono previste 4.988 assunzioni, nella primaria 12.410, nella secondaria di I grado 20.999 e nella secondaria di II grado 18.925. Sul sostegno le assunzioni previste sono 13.329: 1.143 nella scuola dell'infanzia, 4.396 nella primaria, 6.143 nella secondaria di I grado e 1647 nella secondaria di II grado. A queste vanno aggiunte 370 immissioni in ruolo di educatori e 9838 assunzioni di personale Ata. Lo ha reso noto il ministero dell'istruzione, il 26 luglio, nel corso di una riunione con i sindacati firmatari del contratto collettivo nazionale di lavoro, Cgil, Cisl, Uil e Gilda-Unams.

Le immissioni in ruolo avverranno nel mese di agosto e, per questo motivo, l'amministrazione ha disposto l'apertura della piattaforma informatica del Sidi (sistema informativo dell'istruzione) fino al 31 agosto. Inizialmente era stato previsto che le funzioni (è così che si chiamano gli spazi web attraverso i quali gli uffici scolastici effettuano le operazioni) dovessero rimanere aperte solo fino al 6 agosto. Ma siccome quest'anno le operazioni relative alla chiamata diretta non dovranno essere svolte, il ministero ha deciso di dare un po' più di tempo agli uffici per provvedere ai vari adempimenti. E dunque fino a fine agosto.

Tra gli immessi in ruolo figureranno anche i diplomati magistrali che sono stati inseriti con riserva nelle graduatorie a esaurimento per effetto di provvedimenti cautelari dei giudici amministrativi. Al contratto di assunzione di questi docenti verrà apposta una clausola risolutiva espressa, nella quale verrà indicato che, in caso di sentenza negativa, saranno licenziati.

Resta il fatto, però, che qualora il parlamento dovesse approvare il decreto dignità in tempo utile (come peraltro sembrerebbe ormai scontato) i contratti saranno innovati mediante la trasformazione del rapporto a tempo indeterminato o della supplenza annuale fino al 31 agosto in contratti di supplenza temporanea fino al termine delle attività didattiche (30 giugno).

Successivamente l'amministrazione dovrebbe consentire ai diretti interessati di chiedere di essere inclusi nelle graduatorie di istituto di II fascia. Ma il condizionale è d'obbligo, perché, allo stato attuale, non vi sono disposizioni precise a riguardo. Resta ferma, per i diplomati magistrali, la possibilità di accedere al concorso straordinario che dovrebbe essere bandito dopo l'approvazione definitiva del decreto dignità. Sempre che siano in grado di vantare almeno 2 anni di servizio negli ultimi 8 anni scolastici.

Quest'anno, peraltro, è diminuito anche il numero dei docenti in esubero: l'anno scorso erano 2130 e adesso soltanto 973. Esubero peraltro concentrato in classi di concorso di nicchia relative, prevalentemente, ad insegnamenti che vengono impartiti da insegnanti tecnico pratici (Itp). Sui quali non sarebbero comunque state disposte immissioni in ruolo

Il ministero ha chiarito, inoltre, che il Consiglio di stato è ormai costante nel ritenere che il possesso del titolo di studio per accedere alle classi di concorso tipiche degli insegnanti tecnico-pratici non vale come abilitazione. Pertanto, gli aspiranti Itp che avevano intentato ricorso saranno cancellati anche dalle graduatorie di istituto di II fascia.

Nel corso della discussione è stato fatto presente dalle organizzazioni sindacali che il 1° settembre prossimo, data in cui i neoimmessi in ruolo dovrebbero prendere servizio, cadrà di sabato. E siccome diverse scuole in quel giorno della settimana rimangono chiuse, ciò potrebbe ledere il diritto dei neoimmessi ad essere assunti dal primo giorno dell'anno scolastico, che va dal primo settembre al 31 agosto.

La vicenda della presa di servizio è all'attenzione dei tecnici di viale Trastevere e, tra le soluzioni prospettate, vi è quella di consentire comunque la datazione del contratto dal 1° settembre, facendo allegare ai dirigenti scolastici una dichiarazione nella quale sarà posto in evidenza che in tale giorno la scuola sarebbe risultata chiusa per motivi organizzativi. La questione non è di poco conto. La mancata presa di servizio, infatti, potrebbe avere ripercussioni negative, a regime, anche sulla maturazione del diritto alla pensione.

Questione sostegno: l'amministrazione ha spiegato che, continua a sussistere il problema della impossibilità di stabilizzare sui relativi posti i docenti interessati, con grave nocumento della continuità didattica. Ciò è dovuto al fatto che ogni anno vi è un'alta percentuale di docenti che chiede ed ottiene il passaggio da posto di sostegno a posto comune. Passaggio che non rientra nella mobilità professionale (che è limitata ad una ristretta percentuale a causa dell'aliquota del 10% delle disponibilità residue dopo i trasferimenti provinciali) ma nei trasferimenti provinciali. E che quest'anno ha consentito al 60% dei docenti di sostegno di passare sul posto comune.

Per limitare i passaggi da sostegno a posto comune sarebbe allo studio la possibilità di costituire una classe di concorso specifica per il sostegno, che costringerebbe i diretti interessati a passare per le forche caudine dell'aliquota della mobilità professionale. Resta il fatto, però, che vi è un precedente giurisprudenziale secondo il quale l'aliquota sarebbe di per sé illegittima. E dunque, ostacolare i passaggi potrebbe avere esiti non favorevoli rispetto alla soluzione del problema (si veda la sentenza del giudice del lavoro di Ravenna 268/2017). In ciò ingenerando l'ennesimo contenzioso seriale con effetti imprevedibili non solo sulla continuità didattica, ma anche per le casse dell'erario.

L'aliquota, infatti, sembrerebbe non avere copertura legale. Ed essendo prevista solo da una disposizione contrattuale, la relativa clausola negoziale potrebbe essere nulla. Perlomeno stando a quello che prevede il decreto legislativo 165/2001, che sanziona con la nullità le clausole contrattuali che prevedono deroghe alla normativa generale.

Per quanto riguarda il personale Ata, l'amministrazione ha fatto sapere che sono state chieste 9838 assunzioni. Di queste, 8744 derivano dal turnover, 789 (765 assistenti amministrativi, 24 assistenti tecnici) dalla prevista stabilizzazione di altrettanti lavoratori con contratto part-time al 50% di collaborazione coordinata e continuativa e 305 per effetto della stabilizzazione di altrettanti lavoratori socialmente utili della provincia di Palermo.

Quanto alle qualifiche sono previste 724 immissioni in ruolo di direttori dei servizi generali e amministrativi (a fronte di 2.165 posti vacanti), 2881 assistenti amministrativi (posti vacanti 4.007) 625 assistenti tecnici (posti vacanti 1.223), 4.497 collaboratori scolastici (9.278 posti vacanti), 2 addetti alle aziende agrarie (64 posti vacanti), 8 guardarobieri (47 posti vacanti), 7 cuochi (85 posti vacanti) e nessun infermiere a fronte di 22 posti vacanti.

Nei prossimi giorni, inoltre, il ministero dell'istruzione dovrebbe diramare la circolare con le istruzioni per le immissioni in ruolo, alle quali dovranno attenersi gli uffici scolastici per effettuare le operazioni. Un primo incontro con i direttori regionali dovrebbe tenersi già oggi.

La circolare conterrà anche disposizioni dettagliate sulle ammissioni ai percorsi di formazione iniziale e tirocinio (Fit) per evitare comportamenti difformi da ufficio a ufficio nel dare esecuzione a questa nuova forma di reclutamento prevista dalla legge 107/2015.


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