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Nuova Sardegna-Scuola, no a tutti i tagli: la protesta non si ferma

Finanziaria e i paletti alle iscrizioni i temi principali Scuola, no a tutti i tagli: la protesta non si ferma ...

15/12/2003
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Nuova Sardegna

Finanziaria e i paletti alle iscrizioni i temi principali
Scuola, no a tutti i tagli: la protesta non si ferma


CAGLIARI.La circolare del dirigente scolastico regionale Armando Pietrella che pare infischiarsene dell'autonomia delle famiglie di scegliere l'offerta formativa, poi gli istituti che vanno a pezzi e la legge finanziaria che, nel concedere sempre meno alla scuola pubblica, premia invece quella privata. Tanti, troppi, i mali che affliggono il mondo della scuola. Se nei giorni scorsi numerosi istituti cittadini hanno pensato all'autogestione, quella che s'apre oggi sarà una settimana ancora più esplosiva. "I motivi della protesta? Tanti, uno su tutti la riforma voluta dal ministro dell'istruzione Letizia Moratti - dice Ilaria Pili, studentessa all'istituto magistrale De Sanctis -: pone una linea netta tra licei e istruzione professionale, creando studenti di serie A e altri di serie B". Agli studenti non va giù neanche la Finanziaria: "Mentre prevede fondi a favore delle scuole private - continua Ilaria - snobba completamente quelle pubbliche". Dai problemi generali a quelli particolari di ogni singolo istituto. Come le condizioni dell'edilizia scolastica: se al nautico "Buccari" i servizi igienici sono rotti e le porte sfasciate, alle magistrali De Sanctis di via Cornalias, gli studenti si trovano con una palestra allagata: "E' per via delle piogge di questi giorni - precisa Matteo Venturelli, rappresentante d'istituto -: da noi succede sempre così". Ancora una volta la scuola si trova poi di fronte a un impianto di riscaldamento che non funziona e a un cortile lasciato a sé stesso, dove persino passare qualche momento durante l'ora di ricreazione diventa un pugno allo stomaco.
Al liceo scientifico Alberti: "Quest'anno per fare lezione siamo costretti a dividerci fra tre succursali - racconta Mauro Aresu, ex rappresentante d'istituto -. Ma tant'è: sempre meglio che fare doppi turni. No, da noi i problemi sono ben altri". Quali? "Principalmente - risponde - il campo da basket fatto costruire dall'assessore provinciale alla Pubblica istruzione Gianni Giagoni: un tipico esempio di come non andrebbero mai spesi soldi pubblici, necessari magari su altri fronti". Il motivo è presto detto: durante le partite, il pallone disturba le classi che fanno lezione, "e di sera - aggiunge Aresu - a causa della scarsità di persone che possano controllare la scuola, giocare è impossibile". Non è tutto: l'Alberti non può contare, dicono gli studenti, neppure su un'aula magna. Così le assemblee d'istituto si tengono in aula, e con non più di 60 presenti.
Davanti a tanto malcontento, una reazione arriva anche da genitori e insegnanti: è dei giorni scorsi la costituzione ufficiale del Comitato Scuolacittà, un'associazione che raccoglie famiglie, personale scolastico docente e non, e quanti abbiano a cuore i problemi delle scuole, e che ha già dimostrato di voler fare sul serio. "Riteniamo importante il dialogo fra tutte le componenti della scuola e le istituzioni- dice Giuseppe Andreozzi, uno dei portavoce - ci sono tutta una serie di elementi che preoccupano e sui quali è necessario chiarirsi". Il riferimento è, tra l'altro, per il piano di ridimensionamento scolastico, ma anche per la circolare con cui, lo scorso 10 ottobre, Pietrella ha posto paletti alle iscrizioni alle scuole superiori. "Invitiamo dirigenti scolastici e consigli d'istituto a respingere la richiesta di condizionare queste domande - dicono dal comitato -: su tutto ciò è necessario aprire un ampio confronto".
Sabrina Zedda


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